Solein Nello Spazio: L'ESA e Solar Foods Collaborano per la Nutrizione Autonoma nelle Missioni Profonde

Modificato da: Tetiana Martynovska 17

No supermarkets on the Moon? No problem. ESA's HOBI-WAN project is testing if bacteria can turn gases into protein-rich food in microgravity. This could make future crews more self-sufficient on missions to the Moon and Mars.

Un nuovo orizzonte si profila per l'autosufficienza umana nell'esplorazione cosmica, grazie a una collaborazione strategica tra l'azienda finlandese di tecnologia alimentare Solar Foods e l'Agenzia Spaziale Europea (ESA). L'obiettivo primario è sviluppare una versione spaziale della proteina Solein, concepita per sostenere avamposti umani prolungati sulla Luna, su Marte e oltre i confini terrestri. Questo ambizioso progetto, denominato HOBI-WAN (Hydrogen Oxidizing Bacteria In Weightlessness As a source of Nutrition), è integrato nel più ampio programma Terrae Novae Exploration dell'ESA.

Il fulcro di questa impresa tecnologica consiste nell'adattare la tecnica di fermentazione a gas di Solar Foods per garantirne l'efficacia in condizioni di microgravità. L'intento è creare un sistema di produzione di Solein su scala ridotta, destinato a essere testato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Il vantaggio concettuale risiede nell'utilizzo di risorse già disponibili negli habitat spaziali, come l'idrogeno e l'anidride carbonica, per generare la proteina. Questo approccio mira a ridurre drasticamente la dipendenza da missioni di rifornimento dalla Terra, un elemento logistico fondamentale per le permanenze interplanetarie di lunga durata.

Solein è già nota per la sua origine terrestre, essendo prodotta tramite un processo di fermentazione unico che impiega aria ed elettricità, escludendo l'agricoltura tradizionale. L'adattamento di questa tecnologia per la creazione di cibo direttamente su veicoli spaziali o basi lunari rappresenta un passo significativo verso l'autonomia delle missioni. Arttu Luukanen, Senior Vice President, Space & Defence di Solar Foods, ha espresso l'aspirazione che entro il 2035 Solein possa costituire la proteina essenziale per gli esploratori spaziali, e questo progetto è una tappa cruciale in tale percorso.

La sfida tecnica è considerevole. Gli esperti hanno evidenziato come il comportamento di gas e liquidi sia profondamente alterato in assenza di galleggiamento, influenzando il trasporto di nutrienti e gas ai microbi di Solein. La sicurezza dei gas, data la presenza di miscele di idrogeno e ossigeno, è inoltre una priorità assoluta. La prima fase del progetto HOBI-WAN prevede la creazione di un modello scientifico a terra per convalidare le questioni essenziali prima di sviluppare il modello di volo. Se questa fase avrà successo, si procederà alla realizzazione del modello da inviare sulla ISS.

Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di innovazione alimentare per lo spazio, dove ricerche precedenti hanno già esplorato l'uso di tecnologie di fermentazione in sistemi a ciclo chiuso per il supporto vitale, riutilizzando scarti e diversificando l'apporto nutritivo. La fermentazione gassosa sfrutta batteri acetogeni per convertire idrogeno, monossido e diossido di carbonio in composti utili, come l'acido acetico, con un minore consumo energetico rispetto ad altri metodi industriali. L'impiego di Solein in orbita e oltre potrebbe rivoluzionare la pianificazione delle missioni, spostando il focus dalla gestione delle scorte alla valorizzazione delle risorse in loco per il sostentamento.

Fonti

  • Space.com

  • Solar Foods to develop Solein® production technology for testing onboard the International Space Station

  • Solar Foods signs MoUs for 6,000 tonnes of Solein

  • Solar Foods produces first Solein-based product

  • Solar Foods announces an investment plan for Europe's single largest emission reduction moonshot project

  • Solar Foods secures $10.6M grant for commercial plant development

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