Il 20 ottobre 2025, l'Amministratore ad interim della NASA, Sean Duffy, ha annunciato una mossa strategica volta a rinvigorire la competizione per il sistema di atterraggio umano (HLS) della missione Artemis III. La decisione di riaprire il bando di gara mira a consolidare la leadership statunitense nell'esplorazione lunare, specialmente in considerazione dei progressi spaziali incalzanti della Cina e dei suoi obiettivi lunari.
Questa inversione di rotta è stata innescata dalle crescenti preoccupazioni relative alla cadenza di sviluppo del veicolo Starship di SpaceX. L'azienda di Elon Musk si era aggiudicata l'ambito contratto Human Landing System (HLS) iniziale nel 2021, un accordo che prevedeva un finanziamento di circa 2,9 miliardi di dollari. Nonostante l'enorme impegno finanziario e le ambizioni dichiarate, il razzo di 120 metri, che è il fulcro di questo sistema e che è attualmente sottoposto a test intensivi presso il sito di Starbase, in Texas, ha incontrato significativi ostacoli evolutivi. Tali ritardi hanno sollevato seri dubbi sulla capacità di SpaceX di rispettare la finestra di atterraggio originariamente prevista per la missione Artemis III.
Pur riconoscendo i notevoli successi tecnologici già ottenuti da SpaceX, l'Amministratore Duffy ha sottolineato l'imperativo strategico di disporre di percorsi multipli e ridondanti. Ha chiarito in modo inequivocabile che la NASA non intende vincolarsi alla dipendenza da un unico fornitore, garantendo così la massima probabilità di successo per il ritorno degli astronauti americani sulla superficie lunare. Un fattore tecnico cruciale che ha contribuito a questa riconsiderazione è la complessità intrinseca del modello Starship: il veicolo richiede infatti un complesso processo di rifornimento orbitale con propellenti criogenici prima di poter raggiungere la Luna. Questa sfida logistica e ingegneristica è uno dei nodi che l'attuale aggiustamento strategico mira a sciogliere, cercando soluzioni più immediate e meno rischiose.
La riapertura del contratto invita ora i principali attori del settore aerospaziale a presentare proposte alternative o accelerate. Tra i candidati più attesi figura Blue Origin, che sta già sviluppando il proprio lander Blue Moon. Blue Origin aveva già ottenuto un contratto separato nel 2023 per la realizzazione di un habitat superficiale lunare, destinato alla successiva missione Artemis V, attualmente programmata per il 2029. Inoltre, gli osservatori del settore suggeriscono che anche altri giganti come Lockheed Martin si stiano preparando a formare consorzi per rispondere all'appello della NASA, prefigurando un potenziale ampliamento della base industriale a supporto di una presenza lunare sostenuta.
La data originale per l'atterraggio di Artemis III, precedentemente fissata per il 2027, è ora in fase di rivalutazione. Duffy ha espresso l'obiettivo ambizioso di completare l'allunaggio prima della fine del mandato del Presidente Trump, fissata per gennaio 2029, e soprattutto in netto anticipo rispetto al tentativo lunare cinese, proiettato per il 2030. Per accelerare il passo e ottenere un ampio contributo industriale, la NASA ha richiesto alle aziende di presentare i loro approcci di accelerazione entro il 29 ottobre, cercando di aumentare la cadenza complessiva delle missioni di esplorazione lunare.
In risposta all'annuncio, il CEO di SpaceX, Elon Musk, ha ribadito la rapidità dei progressi della sua azienda, prevedendo che Starship alla fine realizzerà l'intero obiettivo lunare. Tuttavia, la priorità immediata della NASA rimane l'esecuzione efficace del programma Artemis, sfruttando questo momento competitivo per stimolare l'innovazione parallela e diffusa in tutto il settore aerospaziale americano.