Il Telescopio Spaziale Nancy Grace Roman, intitolato alla prima astronoma capo della NASA, si prepara a ridefinire la nostra comprensione dell'universo. La sua missione è quella di svelare i segreti più profondi del cosmo attraverso indagini estese e una ricerca senza precedenti di mondi al di là del nostro sistema solare.
Un pilastro fondamentale della missione Roman è l'High-Latitude Time-Domain Survey (HLTDS). Questo progetto osserverà regioni specifiche del cielo con una cadenza di circa ogni cinque giorni per un periodo di due anni, permettendo di catturare eventi transitori come supernovae e kilonovae. Roman mira a identificare decine di migliaia di supernovae di tipo Ia, utilizzate come "candele standard" per misurare le distanze cosmiche. Questa capacità permetterà di tracciare l'espansione dell'universo fino a 11 miliardi di anni nel passato, superando significativamente le capacità degli osservatori terrestri come il Vera C. Rubin Observatory, limitati a circa 5 miliardi di anni a causa dei vincoli atmosferici. Questa prospettiva estesa è cruciale per comprendere il ruolo dell'energia oscura e svelare i modelli che governano la struttura su larga scala dell'universo.
Parallelamente, il telescopio Roman rivoluzionerà la caccia agli esopianeti utilizzando due tecniche complementari: il microlensing gravitazionale, efficace nel rilevare pianeti di bassa massa e quelli in orbite ampie, e il Coronagraph Instrument (CGI), che bloccherà la luce diretta della stella ospite per catturare immagini dirette di esopianeti. Questo permetterà di studiare la composizione atmosferica di questi mondi lontani e caratterizzare pianeti potenzialmente abitabili.
Attualmente nella fase di assemblaggio, integrazione e test, il Roman è un capolavoro di ingegneria, dotato di un campo visivo circa 200 volte più ampio di quello del telescopio spaziale Hubble nel vicino infrarosso. La sua finestra di lancio è prevista tra ottobre 2026 e maggio 2027.