La NASA sta compiendo passi da gigante con il suo Progetto Fission Surface Power (FSP), un'iniziativa cruciale volta a stabilire un sistema di alimentazione nucleare affidabile per una presenza umana sostenuta sulla Luna. Questo sforzo pionieristico promette di superare le sfide energetiche intrinseche all'ambiente lunare e rappresenta un salto qualitativo nella nostra capacità di espandere la presenza umana oltre la Terra, aprendo nuove frontiere per la scoperta e l'autosufficienza.
Nel gennaio 2025, Westinghouse Electric Company ha ottenuto un contratto dalla NASA e dal Dipartimento dell'Energia (DOE) statunitense per proseguire lo sviluppo di un progetto di microrreattore spaziale nell'ambito di questo ambizioso progetto. Questo accordo si basa sul lavoro di progettazione iniziale completato da Westinghouse durante la Fase 1, che ha visto anche la collaborazione di partner industriali come Lockheed Martin e IX (una joint venture di Intuitive Machines e X-Energy), selezionati nel giugno 2022 con contratti del valore di circa 5 milioni di dollari ciascuno. L'obiettivo era definire i concetti iniziali per il sistema FSP, preparando il terreno per le attività future e una missione dimostrativa sulla Luna.
Il sistema FSP è progettato per generare almeno 40 kilowatt di potenza elettrica, una capacità sufficiente ad alimentare continuamente circa 30 abitazioni per un decennio. Questa potenza è fondamentale per supportare missioni di lunga durata, in particolare in aree dove l'energia solare è inaffidabile, come durante le prolungate notti lunari o nelle regioni permanentemente in ombra, che offrono al contempo un potenziale per l'estrazione di risorse vitali come il ghiaccio d'acqua.
L'eredità di questo progetto affonda le radici in decenni di ricerca e sviluppo nel campo dell'energia nucleare spaziale. Si basa sui successi del precedente progetto Kilopower della NASA, conclusosi nel 2018, e attinge a un patrimonio tecnologico che include anche esperimenti pionieristici come il sistema SNAP-10A, lanciato nel 1965, che dimostrò la fattibilità dell'energia nucleare per satelliti, operando per 43 giorni. Questo percorso evolutivo evidenzia una costante ricerca di soluzioni energetiche robuste e affidabili per le missioni spaziali.
La vera rivoluzione offerta dall'FSP risiede nella sua capacità di fornire un flusso energetico costante e indipendente dalle condizioni ambientali, un vantaggio critico rispetto all'energia solare, che è soggetta ai cicli di luce e buio della Luna, con notti che possono durare fino a 14 giorni terrestri. Questa affidabilità energetica è il pilastro su cui si potrà costruire una presenza umana duratura, consentendo operazioni continue, ricerca scientifica avanzata e lo sfruttamento delle risorse in situ (ISRU), trasformando la Luna in una base strategica per l'esplorazione del sistema solare, compreso Marte.
Attualmente, la NASA sta collaborando con i partner industriali per perfezionare il design del sistema FSP, con l'obiettivo di una missione dimostrativa sulla superficie lunare nei primi anni 2030. Il successo di questa tecnologia è considerato vitale non solo per l'avanzamento dell'esplorazione lunare, ma anche per stabilire le fondamenta di un futuro sostenibile nello spazio. In un contesto globale di crescente interesse per l'esplorazione spaziale, la capacità di garantire un'indipendenza energetica affidabile posiziona gli Stati Uniti all'avanguardia in questa nuova era di scoperte, aprendo la strada a possibilità illimitate per l'umanità.