Blue Origin Presenta Aggiornamenti per New Glenn Dopo il Successo della Missione ESCAPADE

Modificato da: Tetiana Martynovska 17

NEW GLENN UPGRADES: BlueOrigin just dropped an update! NEW Super Heavy Lift Variant: New Glenn 9x4 - 9 engines on Stage 1 - 4 engines on Stage 2 - 70t to LEO / 14t to GEO / 20t to TLI - 8.7m fairi

A una settimana esatta dal lancio vincente della missione ESCAPADE della NASA, avvenuto il 13 novembre 2025, e dal primo recupero in atterraggio del suo booster di classe orbitale, Blue Origin ha svelato, il 20 novembre 2025, una serie di significativi miglioramenti prestazionali per il suo veicolo New Glenn. Questi potenziamenti, che toccano propulsione, strutture, avionica e sistemi di riutilizzabilità, sono previsti per essere integrati a partire dal lancio NG-3, fissato per l'inizio del 2026. Gli obiettivi dichiarati sono chiari: aumentare la capacità di carico utile e accelerare la cadenza dei lanci. Il volo NG-2 del 13 novembre 2025, che ha messo in orbita i due veicoli spaziali gemelli ESCAPADE diretti verso Marte, ha segnato anche il primo recupero riuscito del booster New Glenn, battezzato “Never Tell Me the Odds”, atterrato con successo sulla chiatta di recupero denominata *Jacklyn* nell'Oceano Atlantico.

Il fulcro di questo incremento prestazionale risiede nell'aumento della spinta totale generata dai sette motori BE-4 del primo stadio. Si passerà dagli attuali 3,9 milioni di libbre-forza a ben 4,5 milioni di libbre-forza. Questo guadagno è stato in parte reso possibile dall'adozione di tecniche di sottoraffreddamento del propellente. Il motore BE-4 ha già dimostrato una spinta di 625.000 libbre-forza al banco di prova e punta a raggiungere le 640.000 libbre-forza entro la fine dell'anno, un incremento rispetto alla precedente valutazione di volo di 550.000 libbre-forza. Parallelamente, la spinta fornita dai due motori BE-3U che alimentano il secondo stadio sarà elevata da un totale combinato di 320.000 libbre-forza a 400.000 libbre-forza per le missioni future. Il BE-3U, dal canto suo, ha già superato le 211.658 libbre-forza durante i test a terra. Queste modifiche alla propulsione sono pensate per portare benefici immediati ai clienti con missioni programmate verso l'orbita terrestre bassa e la Luna.

Oltre al potenziamento della potenza dei motori, Blue Origin ha illustrato miglioramenti strutturali e operativi volti a ridurre i tempi di preparazione del veicolo e contenere i costi operativi. Tra questi spiccano l'introduzione di un ogiva per il carico utile riutilizzabile, essenziale per supportare frequenze di volo più elevate, una struttura del serbatoio inferiore riprogettata per essere meno costosa, e un sistema di protezione termica riutilizzabile ottimizzato per velocizzare le procedure post-volo. L'Amministratore Delegato, Dave Limp, ha espresso grande fiducia nel ritmo operativo dell'azienda, fissando un obiettivo di produzione superiore ai venti secondi stadiature a propellente solido all'anno e manifestando la certezza di poter effettuare “un bel po’ di lanci l'anno prossimo” (riferendosi al 2026).

In una mossa strategica, Blue Origin ha anche introdotto formalmente i piani per la New Glenn 9x4, una variante di classe super-pesante pensata per competere direttamente con Starship di SpaceX. Questa versione ampliata sarà equipaggiata con nove motori BE-4 sul primo stadio e quattro motori BE-3U sul secondo stadio, utilizzando un'ogiva dal diametro significativamente maggiore di 8,7 metri. Si prevede che la New Glenn 9x4 sarà in grado di trasportare oltre 70 tonnellate metriche in orbita terrestre bassa e più di 20 tonnellate metriche su una traiettoria di iniezione translunare. Questo la posiziona idealmente per supportare grandi costellazioni satellitari e requisiti di sicurezza nazionale, come il progetto Golden Dome. Questa serie completa di aggiornamenti segue il successo del volo NG-2, che ha dispiegato la missione ESCAPADE—un'impresa a doppio veicolo spaziale realizzata da Rocket Lab e guidata dall'Università della California, Berkeley—per studiare l'interazione tra l'atmosfera marziana e il vento solare.

A seguito del successo di NG-2, il signor Limp ha lasciato intendere che Blue Origin ha presentato alla NASA proposte che potrebbero accelerare la tempistica per un futuro allunaggio umano, anticipando l'attuale obiettivo fissato per la missione Artemis III. Il veicolo New Glenn rimane un elemento centrale nelle ambizioni lunari di Blue Origin, essendo previsto il lancio del lander lunare Blue Moon Mark 1 dell'azienda su missioni robotiche già all'inizio del 2026. È chiaro che l'azienda sta procedendo con il passo giusto, come si suol dire, per consolidare la propria posizione nel panorama dei lanci pesanti.

Fonti

  • SpaceNews

  • New Glenn Update | Blue Origin

  • Jeff Bezos' Blue Origin will build a 'super heavy' version of its powerful New Glenn rocket

  • Blue Origin announces New Glenn rocket upgrades fit for a trip to the Moon - Engadget

  • Blue Origin unveils plan for bigger New Glenn rocket variant to take on SpaceX - Reuters

  • New Glenn Launch Schedule - RocketLaunch.org

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