I Nation of Language hanno pubblicato il loro quarto album in studio, "Dance Called Memory", il 19 settembre 2025. Il trio synth-pop di Brooklyn ha esplorato atmosfere più introspettive e malinconiche con questo nuovo lavoro, che alcuni critici hanno paragonato alla sofisticatezza di "Avalon" dei Roxy Music. L'album, distribuito da Sub Pop in Nord America e City Slang a livello internazionale, ha rapidamente attirato l'attenzione della critica per la sua notevole profondità emotiva e la maturazione del suo sound distintivo.
Il singolo apripista, "Now That You're Gone", offre uno sguardo penetrante sui temi dell'empatia e della perdita, trovando la sua genesi nelle esperienze personali del frontman Ian Devaney. La canzone è stata profondamente influenzata dalla dolorosa esperienza di assistere alla morte del suo padrino a causa della SLA e dal ruolo di supporto svolto dai suoi genitori. Devaney ha descritto l'atto di prendersi cura di un amico malato come un "atto difficile e potente di amore e amicizia", sottolineando anche come il sistema economico attuale non riconosca adeguatamente questo sforzo. Questa traccia, caratterizzata da una "straziante malinconia", incarna la vulnerabilità che permea gran parte dell'album.
La produzione, nuovamente affidata a Nick Millhiser, esalta l'architettura dei sintetizzatori di Aidan Noell e le pulsanti linee di basso di Alex MacKay, creando un paesaggio sonoro ricco e avvolgente. Le interpretazioni vocali di Devaney, in particolare in brani come "Silhouette", sono state celebrate per la loro capacità di evocare diverse sfumature stilistiche. "Dance Called Memory" si distingue per un'atmosfera più spaziosa e riflessiva rispetto ai lavori precedenti, bilanciando con maestria elementi elettronici e un'intensa carica emotiva.
Le influenze musicali spaziano dai pionieri del synth-pop come Kraftwerk e Orchestral Manoeuvres in the Dark (OMD), la cui traccia "Electricity" ha avuto un ruolo fondamentale nell'ispirare Devaney a esplorare i sintetizzatori dopo la fine della sua precedente band, fino a sonorità più eteree e sperimentali di My Bloody Valentine e Brian Eno. Il titolo stesso, "Dance Called Memory", trae ispirazione da una raccolta di poesie di Anne Carson, riflettendo la volontà di Devaney di affrontare e trasformare i ricordi più difficili in espressioni artistiche.
In concomitanza con l'uscita dell'album, i Nation of Language hanno dato il via a un esteso tour nordamericano, che include una residenza di più serate nella loro città natale, Brooklyn, presso il Warsaw (dal 18 al 20 settembre 2025). Questo tour segue un periodo di crescita per la band, culminato con il successo di critica dell'album precedente, "Strange Disciple" (2023), e li vede esibirsi in contesti sempre più importanti, inclusa l'apertura per i Death Cab for Cutie. "Dance Called Memory" è stato descritto come il loro album più intimo e introspettivo, un'esplorazione della condizione umana in un'epoca dominata dall'intelligenza artificiale, con l'obiettivo di creare un senso di unione attraverso le esperienze individuali. Mentre alcuni critici hanno notato un allontanamento dalle sonorità più marcatamente "danceable" dei loro esordi, a favore di paesaggi sonori più onirici e atmosferici, l'album è universalmente lodato per la sua raffinata produzione, la ricchezza delle stratificazioni sintetiche e la capacità di evocare un'autentica risonanza emotiva, segnando un passo significativo nella definizione dell'identità sonora dei Nation of Language.