Eurovision 2026: Vienna conferma la partecipazione di Israele e pone la musica al centro di un'Europa divisa

Modificato da: Inna Horoshkina One

Eurovision Song Contest - Vienna 2026: Rivelazione della città ospitante

La musica si ritrova ancora una volta al crocevia di tensioni, diplomazia e storie umane. L'emittente austriaca **ORF**, che ospiterà l'edizione giubilare di *Eurovision-2026*, ha confermato che **Israele rimane nell'elenco dei partecipanti**, nonostante le dichiarazioni di boicottaggio avanzate da diverse nazioni.

JJ - Wasted Love (VINCITORE dell'Eurovision Song Contest 2025) Austria 🇦🇹

Questa decisione segna un punto cruciale in cui cultura e politica entrano nuovamente in risonanza, rendendo fondamentale comprendere il significato profondo di tale mossa nel panorama internazionale.

Vienna come punto di incontro: il 70° anniversario e l'impegno per il dialogo

Il Direttore Generale dell'ORF, Roland Weissmann, ha annunciato che si aspetta un **numero record di partecipanti**, a condizione che il campo diplomatico riesca a mantenere il proprio equilibrio. Weissmann ha sottolineato l'importanza di non distruggere lo spazio della musica, un ponte che ha unito le culture per decenni.

La 70ª edizione del concorso si terrà al **Wiener Stadthalle**, lo stesso luogo che nel 2015 fu già teatro di unificazione europea. Le date sono state definite con precisione:

  • Le semifinali si svolgeranno il **12 e 14 maggio 2026**

  • Il Gran Finale è fissato per il **16 maggio 2026**

  • Si prevede la messa in vendita di **90.000 biglietti**, e il tema scelto per il concorso — **United by Music** («Uniti dalla Musica») — rappresenta di per sé un messaggio potente e necessario per l'epoca attuale.

    Lo scenario geopolitico attorno al palco

    Diverse nazioni avevano precedentemente espresso l'intenzione di ritirarsi dalla competizione se Israele fosse rimasto in gara. Tra queste figurano i **Paesi Bassi, l'Islanda, la Slovenia, l'Irlanda e la Spagna**.

    La motivazione addotta per questa potenziale defezione era l'elevato numero di vittime civili a Gaza e la morte di giornalisti durante il conflitto. Il capo dell'emittente irlandese **RTÉ**, Kevin Buckhurst, ha espresso apertamente la posizione del suo paese, dichiarando che l'Irlanda non può partecipare al concorso insieme a Israele.

    Tuttavia, la nazione ospitante, l'Austria, ha adottato una linea diversa, focalizzata sulla responsabilità storica e sulla sicurezza:

    • Il cancelliere austriaco ha richiamato la **responsabilità storica dell'Austria legata all'Olocausto**;

  • Il governo ha garantito la sicurezza a Israele;

  • La Germania e l'Italia hanno espresso sostegno alla partecipazione israeliana, rafforzando la posizione della grande “Big Five” europea.

  • La musica è tornata a essere lo specchio degli sforzi europei volti a mantenere l'unità in un contesto di voci e opinioni divergenti.

    L'Unione Europea di Radiodiffusione (EBU) ha annunciato che la revisione dello status di Israele è stata posticipata alla **sessione di dicembre dell'Assemblea Generale**, in seguito al cessate il fuoco previsto a Gaza nell'autunno del 2025.

    Ciò significa che, per il momento, la musica rimane un campo aperto, non ancora definito da una decisione politica definitiva. Un campo che, forse, può ancora preservare la sua integrità.

    Per l'organizzazione del concorso giubilare, il sindaco di Vienna ha stanziato **22,6 milioni di euro**, confermando l'impegno dell'Austria a preservare lo spazio culturale anche quando il panorama politico appare frammentato.

    Questa sarà la **terza volta nella storia del paese** che ospiterà l'evento, dopo le edizioni del 1967 e del 2015.

    Nel 2025, la concorrente israeliana Yuval Raphael si era classificata al secondo posto, superata dal vincitore JJ, proveniente dall'Austria. E ora il palco ritorna proprio dove quell'energia era stata innescata.

    Ma oggi non si tratta semplicemente di un concorso canoro.

    Oggi è un **momento in cui l'Europa mette alla prova la propria capacità di unirsi attraverso il suono**, anche quando le opinioni sono molteplici e i sentimenti ancora più intensi.

    Perché, al di là di tutte le tensioni, sopravvive una semplice verità:

    Siamo in tanti. Ma siamo UNO.
    E la musica ce lo ricorda più forte della politica.

    Fonti

    • DIGITAL FERNSEHEN

    • Eurovision host Austria backs Israel's participation, aims to stage record event

    • Austrian chancellor rejects talk of Israel Eurovision ban

    • Eurovision cancels vote over Israel's competing in song contest

    • It's official: Spain to withdraw from Eurovision 2026 if Israel participates

    • Dies ist Basel - Gastgeberstadt des Eurovision Song Contests 2025

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