Il segreto salino del caffè: storia, scienza e tradizioni che trasformano il gusto
Modificato da: Olga Samsonova
La pratica di arricchire il caffè con un pizzico di sale affonda le radici in usanze storiche globali, ma è supportata da una solida base chimica. Questo metodo, sfruttando un'interazione molecolare, è in grado di mitigare significativamente l'amaro intrinseco dei chicchi, esaltando contemporaneamente le loro sfumature aromatiche e gustative. Il risultato è una percezione in bocca più equilibrata e armonica. Gli ioni di sodio presenti nel cloruro di sodio (NaCl) agiscono sui recettori del gusto, bloccando specificamente i segnali percepiti come amarezza. Questa tecnica è particolarmente apprezzata da coloro che prediligono varietà forti o tostature scure, come la Robusta.
Storicamente, l'aggiunta di sale al caffè non aveva solo una valenza gustativa, ma rispondeva anche a necessità pratiche in diverse aree geografiche. Nelle regioni calde dell'Africa e dell'Asia, questa usanza aiutava le popolazioni locali a mantenere l'equilibrio idro-salino, reintegrando gli elettroliti persi a causa della disidratazione. Inoltre, in alcune zone asiatiche caratterizzate da acqua dura, il sale veniva impiegato per ammorbidirla, facilitando così l'infusione ed eliminando l'amaro che si sviluppava a contatto con l'acqua ricca di minerali. Un'analoga funzione di addolcimento dell'acqua si riscontra anche in Scandinavia, dove il sale veniva tradizionalmente aggiunto alla caffettiera.
L'aspetto culturale di questa pratica è evidente in specifici rituali nuziali. In Turchia, una secolare tradizione impone che la sposa prepari il caffè salato per il futuro marito e la sua famiglia. Se lo sposo beve la bevanda salata senza mostrare disgusto, ciò simboleggia la sua accettazione e la sua prontezza ad affrontare le difficoltà della vita coniugale. Anche in Etiopia, la terra d'origine del caffè, è diffusa l'abitudine di aggiungere sale, talvolta unito a burro o cardamomo, per ottenere un gusto più ricco e corposo.
L'efficacia di tale metodo è stata confermata e quantificata dagli esperti di caffè contemporanei. Il noto esperto culinario Alton Brown, attraverso il suo programma televisivo Good Eats, ha contribuito a diffondere questa tecnica, suggerendo la proporzione di un quarto di cucchiaino di sale ogni sei cucchiaini di caffè macinato per neutralizzare l'amaro. Il consulente del settore caffè Scott Rao, basandosi su esperimenti di degustazione, ha identificato un rapporto ottimale di 0,15 grammi di sale per 100 grammi di caffè, sufficiente a ridurre l'amarezza senza conferire alla bevanda un sapore salmastro. Sara Marquart, del The Coffee Excellence Center, sottolinea che il sale esalta naturalmente la dolcezza e preserva gli aromi, rappresentando un'alternativa valida a latte e zucchero per i consumatori particolarmente sensibili al gusto amaro.
Oggi, il “caffè al sale marino” ha guadagnato popolarità a Taiwan, dove una schiuma di latte salata viene posta sopra un Americano freddo, con l'intento di intensificare la percezione generale di dolcezza della bevanda. Il Vietnam è celebre per il suo *ca phe muoi*, un caffè preparato con panna salata e latte condensato. Le raccomandazioni attuali suggeriscono di aggiungere il sale direttamente nella tazza finale, piuttosto che mescolarlo ai chicchi macinati prima dell'infusione. Questo assicura una dissoluzione uniforme del cloruro di sodio. In conclusione, questa antica usanza, rafforzata dalle moderne conoscenze sulla scienza del gusto, continua ad arricchire la cultura del caffè, offrendo un miglioramento del profilo gustativo e consentendo di mantenere la purezza del sapore riducendo la necessità di zuccheri aggiunti.
Fonti
ElNacional.cat
The science behind adding salt to coffee - Perfect Daily Grind
People Are Adding Salt to Their Morning Coffee For a Rather Bizarre Reason : ScienceAlert
Why You Should Be Adding Salt to Your Coffee
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