Gravitino: la particella fantasma che potrebbe svelare i misteri della materia oscura

Modificato da: Vera Mo

Nel vasto cosmo, esistono particelle così elusive da sembrare spettri. Una di queste è il gravitino, un candidato teorico di primaria importanza nella fisica delle particelle e nella cosmologia moderna. Sebbene la sua esistenza rimanga non confermata, il suo ruolo potenziale potrebbe essere cruciale per comprendere sia la materia oscura sia le origini dell'universo.

Il gravitino è il partner supersimmetrico del gravitone, la particella ipotetica che, nella meccanica quantistica, dovrebbe mediare la forza di gravità. Secondo la teoria della supersimmetria (SUSY), ogni particella conosciuta avrebbe un "partner" supersimmetrico. In questo quadro, il partner del gravitone sarebbe il gravitino, una particella con spin 3/2, estremamente difficile da rilevare a causa della sua interazione quasi nulla con la materia ordinaria. La sua massa è strettamente legata alla scala di rottura della supersimmetria; se dovesse risolvere il problema della gerarchia del Modello Standard, non dovrebbe superare circa 1 TeV/c². Tuttavia, la massa del gravitino potrebbe variare da pochi GeV a TeV, e alcune teorie considerano gravitini carichi supermassivi con una massa vicina alla scala di Planck.

Uno dei più grandi enigmi della scienza attuale è la materia oscura, quella sostanza invisibile che costituisce circa il 27% dell'universo. Gli scienziati considerano il gravitino un candidato ideale per spiegarla, poiché possederebbe le proprietà attese di una particella di materia oscura: interazione debole con materia e radiazione, e massa sufficiente a influenzare la formazione delle strutture cosmiche. Se il gravitino esistesse, potrebbe rappresentare l'anello di congiunzione tra la fisica delle particelle e la cosmologia. Il suo studio potrebbe anche fornire indizi per una teoria quantistica della gravità, uno degli obiettivi più ambiziosi della fisica teorica.

La ricerca del gravitino è estremamente complessa. A causa della sua debole interazione, nemmeno gli acceleratori di particelle più potenti, come il Large Hadron Collider (LHC), sono riusciti a rilevarlo. Tuttavia, i fisici sperano che le future generazioni di rivelatori di materia oscura o esperimenti di cosmologia di precisione possano fornire indizi indiretti della sua esistenza. Ad esempio, denominato Jovian-1, per condurre esperimenti in microgravità volti a rilevare interazioni di materia oscura, che potrebbero offrire nuove prospettive nella ricerca di particelle come il gravitino. Inoltre, la ricerca suggerisce che i gravitini carichi supermassivi potrebbero essere rilevati utilizzando rivelatori di neutrini sotterranei, come JUNO.

In sintesi, il gravitino rappresenta una frontiera nella fisica teorica e sperimentale. La sua scoperta non solo risolverebbe il mistero della materia oscura, ma potrebbe anche unificare le forze fondamentali dell'universo, offrendo una comprensione più profonda della natura della realtà. La ricerca di particelle come il gravitino, sebbene ardua, è fondamentale per espandere la nostra comprensione del cosmo e per avvicinarci a una teoria unificata delle forze fondamentali.

Fonti

  • Amazings® / NCYT®

  • Infobae

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