Scoperta archeologica a Vienna: Riemerge una fossa comune di soldati romani della fine del I secolo – inizio del II secolo

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Nell'ottobre del 2024, durante lavori di ristrutturazione di un campo da calcio nel distretto viennese di Simmering, è stata portata alla luce un'eccezionale scoperta archeologica: una fossa comune contenente i resti di oltre 150 individui, identificati come soldati romani. Questo ritrovamento, il più grande del suo genere nell'Europa centrale, getta nuova luce sugli scontri avvenuti lungo il Limes Danubiano circa duemila anni fa.

Gli scavi, condotti dagli archeologi del Museo di Vienna insieme agli specialisti della ditta archeologica Novetus, hanno rivelato scheletri prevalentemente maschili, con un'età stimata tra i 20 e i 30 anni. I resti presentano evidenti segni di morte violenta, con ferite inflitte da spade, lance, pugnali e proiettili di ferro, indicando un violento combattimento. La disposizione disordinata dei corpi, con arti intrecciati e posizioni innaturali, suggerisce una sepoltura affrettata e priva di cerimonie, tipica delle immediate conseguenze di una battaglia. La responsabile del dipartimento archeologico della città di Vienna, Kristina Adler-Wölfl, ha sottolineato che le lesioni ossee riscontrate indicano combattimenti, non esecuzioni o punizioni militari. La bioarcheologa della ditta Novetus, Michaela Binder, ha evidenziato l'unicità di questa fossa comune, poiché fino al III secolo d.C. i Romani in Europa prevalentemente cremaveno i loro morti, e le sepolture di massa di tale portata sono estremamente rare.

La datazione al radiocarbonio colloca i decessi tra l'80 e il 130 d.C. Il ritrovamento di manufatti come un pugnale romano in ferro con intarsi in argento, frammenti di armatura (tra cui cotta di maglia e uno scudo metallico per guancia di elmo), due punte di lancia e chiodi di caligae (calzature militari romane) ha confermato l'identità dei defunti come legionari romani. La posizione di Vienna, l'antica Vindobona, lungo il Limes Danubiano, un'importante linea di fortificazione romana che proteggeva i confini settentrionali dell'Impero, rende plausibile l'ipotesi di uno scontro con tribù germaniche.

Questo sito offre la prima prova fisica di un conflitto di tale portata nella regione, fornendo preziose informazioni sulla storia iniziale di Vienna e sulle dinamiche belliche dell'epoca. Secondo alcuni storici, la sconfitta delle truppe romane in questa battaglia potrebbe essere stata la causa diretta dell'espansione del campo militare di Vindobona, che in seguito divenne la base della moderna Vienna. La pressione delle tribù germaniche lungo il Danubio fu una costante preoccupazione per l'Impero Romano, specialmente tra il I e il III secolo d.C. Le guerre marcomanniche, ad esempio, tra il 166 e il 180 d.C., videro scontri intensi lungo questo fronte, con Vindobona che fu una base militare strategica e subì attacchi.

La vita in questi forti di frontiera era caratterizzata da disciplina e da una costante vigilanza, con i soldati impegnati non solo in compiti militari ma anche nella manutenzione delle infrastrutture. La scoperta di questa fossa comune non è solo un evento archeologico, ma un potente richiamo alle vite spezzate e ai sacrifici compiuti per difendere i confini di un vasto impero, offrendo uno sguardo diretto sulla realtà di quei soldati che vivevano e morivano ai margini del mondo romano. Future ricerche, utilizzando l'analisi del DNA e l'analisi isotopica delle ossa, permetteranno di determinare l'origine dei caduti e di ottenere informazioni più precise sulle loro condizioni di vita.

Fonti

  • Popular Mechanics

  • Roman-era battlefield mass grave discovered under Vienna football pitch

  • Mass Roman grave discovered outside Vienna

  • Mass grave of Roman soldiers tells gruesome tale of military disaster

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