Un team internazionale di astronomi, con la partecipazione di fisici del Massachusetts Institute of Technology (MIT), ha rilevato un lampo radio veloce (FRB) di eccezionale luminosità e insolitamente vicino alla Terra, a circa 130 milioni di anni luce di distanza. La scoperta, pubblicata sulla rivista Astrophysical Journal Letters, rappresenta un progresso significativo nella comprensione di questi enigmatici fenomeni cosmici.
I lampi radio veloci sono potenti emissioni radio che durano solo pochi millisecondi, ma che in questo breve lasso di tempo possono superare in luminosità tutte le altre sorgenti radio nella loro galassia ospite. Tipicamente, gli FRB vengono rilevati a distanze di miliardi di anni luce, rendendo questo nuovo segnale, soprannominato informalmente "RBFLOAT" (Radio Brightest Flash Of All Time), particolarmente notevole per la sua vicinanza e luminosità record. La capacità di individuare con tale precisione questo FRB è stata resa possibile dall'aggiornamento del radiotelescopio Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment (CHIME), potenziato con tre stazioni "CHIME Outriggers" in diverse parti del Nord America. Questo sistema combinato ha permesso di localizzare con precisione millimetrica l'origine del lampo, identificata a metà 2025 come una regione di formazione stellare nella galassia a spirale NGC 4141, situata nella costellazione dell'Orsa Maggiore.
La localizzazione precisa all'interno di una regione di formazione stellare fornisce un indizio cruciale sulla natura degli FRB. La teoria prevalente suggerisce che le loro sorgenti possano essere i magnetar, stelle di neutroni giovani con campi magnetici estremamente intensi, in grado di emettere impulsi radio di potenza prodigiosa. La posizione di questo nuovo FRB, ai margini di una regione di formazione stellare, potrebbe indicare che il suo progenitore sia un magnetar più evoluto. L'analisi dei dati d'archivio di CHIME per sei anni non ha rivelato ripetizioni da questo punto del cielo, classificando il lampo come un evento "one-off", a supporto dell'ipotesi di un magnetar più maturo. La distinzione tra FRB ripetitivi e non ripetitivi rimane una delle principali sfide per gli astrofisici.
Questa scoperta è considerata fondamentale perché la vicinanza e la luminosità senza precedenti del nuovo FRB offrono l'opportunità unica di studiare non solo il segnale stesso, ma anche l'ambiente circostante. Questo rappresenta un passo avanti essenziale per comprendere cosa generi questi enigmatici "fari cosmici", aprendo nuove prospettive nella ricerca astrofisica.