Una nuova tempesta tropicale, denominata Kiko, si è formata nell'Oceano Pacifico orientale. Attualmente, la tempesta si trova a circa 1.680 chilometri a ovest-sud-ovest della punta meridionale della penisola di Baja California.
Kiko, evoluta dalla Depressione Tropicale Undici-E, presenta venti massimi sostenuti di 65 km/h, con raffiche che possono raggiungere i 75 km/h. La sua traiettoria attuale è verso ovest a una velocità di 15 km/h. Le previsioni indicano che Kiko continuerà a rafforzarsi, con l'aspettativa di trasformarsi in un uragano di categoria 1 entro il 2 settembre. In quel momento, si stima che la tempesta si troverà a circa 2.120 chilometri a sud-ovest di Punta Eugenia.
Nonostante l'intensificazione prevista, Kiko non dovrebbe rappresentare una minaccia diretta per le coste messicane, data la sua distanza e la traiettoria proiettata. Questo sistema meteorologico si unisce a una stagione attiva nel Pacifico orientale, che ha già visto fenomeni come l'uragano Erick, che ha raggiunto la categoria 4, e la tempesta tropicale Dalila, che ha causato alluvioni.
La formazione di Kiko segue un'onda tropicale che si è sviluppata a sud della costa del Messico meridionale il 26 agosto. Le condizioni ambientali, tra cui temperature superficiali del mare calde e bassa intensità del vento in quota, favoriscono un rafforzamento costante nei prossimi giorni. La tempesta è stata classificata ufficialmente come tempesta tropicale all'inizio di domenica e si prevede che raggiungerà l'intensità di uragano entro martedì.
Le autorità non hanno emesso avvisi o allerte costiere, sottolineando l'assenza di una minaccia immediata per le aree abitate. Storicamente, la penisola di Baja California è stata interessata da diversi cicloni tropicali; nel periodo 1951-2000, Baja California Sur ha registrato diciannove uragani e trenta tempeste tropicali, inclusi due uragani maggiori, l'uragano Olivia nel 1967 e l'uragano Kiko nel 1989. L'uragano Kiko del 1989, in particolare, toccò terra come uragano di categoria 3, causando danni significativi ma nessun decesso, con venti che superarono i 175 km/h e abbatterono alberi e linee elettriche.