Le province siriane di Latakia e Hama sono state colpite da vasti incendi boschivi che hanno richiesto un'imponente mobilitazione di squadre di protezione civile e volontari locali. Gli incendi, iniziati mercoledì, si sono propagati dalla piana di Ghab nella provincia di Hama fino ai villaggi della regione di Jableh, in Latakia. Le fiamme, alimentate da temperature elevate e venti forti, hanno causato la distruzione di oltre 10.000 ettari di terreno forestale e agricolo, interessando 28 località. Più di 1.120 persone sono state sfollate e circa 5.000 persone stanno accusando difficoltà respiratorie a causa del fumo.
Le operazioni di spegnimento sono state complicate dal terreno impervio, dalla presenza di ordigni inesplosi e dalla limitata accessibilità di alcune aree, come confermato dal Direttore della Protezione Civile di Latakia, Abdul Kafi Kiyal. La situazione è aggravata da una siccità che affligge la Siria, descritta come la peggiore degli ultimi 36 anni, con livelli delle riserve idriche storicamente bassi. Le squadre di protezione civile, supportate da elicotteri dell'esercito e macchinari pesanti, stanno operando su più fronti. La vicinanza delle fiamme ad aree residenziali ha causato danni a numerose abitazioni e frutteti, costringendo gli abitanti a lasciare le proprie case. Le perdite per gli agricoltori sono stimate intorno ai 50 milioni di dollari. La risposta all'emergenza è stata rafforzata dall'invio di squadre da altre province siriane, in un'ottica di solidarietà nazionale.