Orche del Salish Sea: Scienza e Tecnologia per la Sopravvivenza dei Cetacei in Pericolo

Modificato da: Inna Horoshkina One

Nel Salish Sea, la popolazione di orche residenti del sud affronta un rischio di estinzione imminente, con soli 73 individui rimasti nell'ottobre 2025. Per contrastare questa crisi, scienza e tecnologia stanno convergendo in un'iniziativa pionieristica volta a proteggere questi mammiferi marini. L'integrazione dell'istinto canino addestrato con l'innovazione tecnologica offre nuove speranze per il recupero della specie.

Un approccio rivoluzionario impiega cani da ricerca olfattiva, come Eba, per localizzare in modo non invasivo le feci delle orche. Questo metodo consente la raccolta di campioni biologici vitali da una distanza di sicurezza, fornendo dati essenziali sulla dieta, i livelli ormonali e l'esposizione a tossine, senza disturbare gli animali. La capacità dei cani di discernere odori specifici in un ambiente complesso come l'oceano rappresenta un progresso significativo rispetto ai metodi tradizionali, che potevano essere più invasivi e richiedere più tempo. La ricerca ha dimostrato che i cani da rilevamento sono strumenti efficaci nella conservazione, capaci di coprire vaste aree e individuare tracce che sfuggirebbero all'occhio umano.

Parallelamente, droni all'avanguardia, equipaggiati con sofisticate piastre di Petri, stanno catturando campioni di respiro delle orche. Questi veicoli aerei senza pilota (UAV) offrono una prospettiva aerea unica, permettendo la raccolta di materiale genetico, ormoni riproduttivi e indicatori di malattia direttamente dalle esalazioni degli animali. Questa tecnologia, sviluppata nel corso di un decennio, consente valutazioni sanitarie in tempo reale e fornisce dati essenziali per informare strategie di conservazione urgenti. L'uso dei droni nella ricerca sui mammiferi marini si è dimostrato un complemento prezioso ai metodi tradizionali, offrendo un approccio meno invasivo, più efficiente e sicuro.

Queste tecniche avanzate sono fondamentali per comprendere le minacce che affliggono le orche residenti del sud, tra cui la scarsità di cibo, in particolare il salmone Chinook, l'inquinamento chimico e il disturbo acustico causato dal traffico marittimo. Studi indicano che due terzi delle femmine di orca gravide non riescono a portare a termine la gestazione a causa della malnutrizione, e si registrano alti tassi di aborto spontaneo, raggiungendo il 70% nelle femmine gravide. La raccolta di dati biologici non invasiva, sia tramite campioni fecali che aerei, sta fornendo una comprensione senza precedenti della salute e dello stato riproduttivo di questa popolazione vulnerabile. L'integrazione di queste metodologie innovative non solo migliora la nostra capacità di monitorare e proteggere le orche, ma sottolinea anche la profonda interconnessione tra la salute degli ecosistemi marini e il benessere delle specie che li abitano. L'impegno a lungo termine per la loro sopravvivenza richiede un approccio olistico che unisca la saggezza ancestrale dell'istinto con la potenza trasformativa della tecnologia.

Fonti

  • The Guardian

  • KIRO 7 News Seattle

  • Anchorage Daily News

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