I pescatori delle Comore creano una zona marina di successo "no-take", promuovendo il recupero dell'ecosistema

Modificato da: Inna Horoshkina One

Nel 2021, i pescatori dell'isola di Anjouan, nelle Comore, hanno istituito una zona di "non prelievo" (no-take zone, NTZ) di 10 ettari, creando un santuario vitale per la vita marina e la rigenerazione delle barriere coralline. Questa iniziativa guidata dalla comunità, supportata dall'organizzazione non profit Dahari, ha già prodotto risultati incoraggianti. I pescatori locali segnalano un aumento degli avvistamenti di diverse specie ittiche e tartarughe marine, anche nelle aree adiacenti alla NTZ. Questi impatti positivi sottolineano l'efficacia degli sforzi di conservazione nel rivitalizzare l'ecosistema marino.

Le Comore, situate nel cuore della seconda zona di biodiversità marina più ricca del mondo, affrontano tuttavia serie minacce alle loro barriere coralline, essendo tra i dieci paesi più vulnerabili al loro degrado a causa della pesca eccessiva, dell'inquinamento e dei cambiamenti climatici. Incoraggiata da questo successo, Dahari prevede di espandere queste aree protette, con l'obiettivo di stabilire cinque ulteriori NTZ che coprano 425 ettari. Questa espansione, unita a una nuova strategia marina incentrata sulla co-progettazione comunitaria e sulla gestione adattiva, segna un forte impegno per la conservazione marina nella regione. L'approccio collaborativo, che coinvolge i pescatori nel processo decisionale, mira a garantire l'accettabilità e l'impatto delle riserve. Studi simili, come quelli condotti sulla Grande Barriera Corallina, hanno dimostrato che le zone di "non prelievo" sono meno colpite da disturbi come lo sbiancamento dei coralli e le epidemie di stelle marine corona di spine, recuperando più rapidamente rispetto alle aree aperte alla pesca. Ad esempio, dopo un'epidemia di stelle marine corona di spine, le comunità coralline nelle zone di "non prelievo" hanno impiegato poco più di sei anni per riprendersi, rispetto ai quasi nove anni necessari nelle aree esterne. Questo suggerisce che la protezione di specie chiave, come i pesci pappagallo che si nutrono di alghe, aumenta la capacità dei coralli di adattarsi al riscaldamento degli oceani e riduce la perdita di servizi ecosistemici. L'iniziativa delle Comore si allinea con l'obiettivo globale "30 per 30", che mira a proteggere il 30% degli oceani entro il 2030. L'espansione pianificata delle NTZ a 425 ettari rappresenta circa il 10% dell'area corallina totale di Anjouan. Questo sforzo comunitario non solo mira a ripristinare la biodiversità marina, ma anche a migliorare la sicurezza alimentare e a rafforzare la resilienza delle comunità costiere, dimostrando come la gestione locale possa portare a significativi benefici ecologici ed economici.

Fonti

  • Mongabay

  • Mongabay News

  • Dahari Comoros

  • WIOMSA News

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