Correnti Oceaniche e Misteri del Fondale: Il Vulcano Havre Rivela Segreti Marini

Modificato da: Inna Horoshkina One

Studi recenti hanno gettato nuova luce sulle complesse interazioni tra le correnti oceaniche profonde e i sedimenti del fondale marino nei pressi del vulcano sottomarino Havre, situato nell'arco delle Kermadec. Queste dinamiche creano forme del fondale complesse, offrendo preziose intuizioni sulla mobilità dei sedimenti e sulla loro evoluzione nel tempo. La comprensione di questi processi è cruciale per la ricostruzione dei paleoambienti, l'esplorazione delle risorse marine e la mappatura degli ecosistemi.

Un team internazionale di ricercatori, attraverso osservazioni ad alta risoluzione condotte durante le spedizioni MESH nel 2015 e VULKA nel 2022, ha analizzato 433 forme distinte del fondale marino a profondità comprese tra 794 e 1.662 metri. Le scoperte indicano che la topografia del fondale e le mutevoli correnti oceaniche influenzano significativamente queste forme, con variazioni che si manifestano su scale che vanno dal metro alle centinaia di metri. Questa variabilità ha portato alla proposta di un nuovo modello di facies sedimentarie, denominato Deep-water Multidirectional Tractional Sands (DMTS), che descrive depositi sabbiosi multidirezionali in acque profonde.

La ricerca suggerisce inoltre che le complesse correnti sottomarine possono ostacolare la raccolta dati e la modellazione degli eventi vulcanici. L'esplorazione del fondale marino, come quella condotta attorno all'Havre Seamount, un vulcano sottomarino attivo al largo della Nuova Zelanda, rivela che oltre il 70% dell'attività vulcanica terrestre avviene sotto il mare, ma i dettagli di questi eventi rimangono in gran parte celati dall'acqua. L'eruzione del 2012 dell'Havre Seamount è stata una delle più grandi eruzioni vulcaniche sottomarine siliciche mai documentate, producendo una zattera di pomice estesa per migliaia di chilometri quadrati.

La comprensione di questi fenomeni è fondamentale, poiché le correnti sottomarine, come quelle studiate nell'area dell'Havre, sono essenziali per il trasporto di sedimenti e nutrienti, influenzando la chimica dell'oceano e il clima terrestre. Studi recenti, come quelli condotti nel Canale di Mozambico, hanno rivelato che le correnti di fondale sono molto più dinamiche di quanto si pensasse in precedenza, mettendo in discussione i modelli correnti utilizzati per ricostruire le condizioni oceaniche antiche e sottolineando la necessità di aggiornare le simulazioni per cogliere la complessità di questi flussi.

La comprensione delle dinamiche dei sedimenti in acque profonde è vitale per ricostruire le condizioni oceanografiche passate, supportare l'esplorazione delle risorse marine e promuovere la conservazione marina. La ricerca sull'Havre Seamount contribuisce a un corpo di conoscenze in crescita sui processi dei sedimenti di mare profondo, sottolineando l'importanza di modelli avanzati per gli ambienti di medio-profondo oceano. La proposta del modello DMTS, ad esempio, offre un nuovo quadro per interpretare la deposizione sedimentaria in contesti oceanici complessi, sfidando le precedenti concezioni di flussi sedimentari più semplici e unidirezionali.

Fonti

  • Nature

  • Longest-runout undersea sediment flows analyzed in unprecedented detail

  • New study examines the spread of deep-sea mining sediment plumes

  • The combined role of near-bed currents and sub-seafloor processes in the transport and pervasive burial of microplastics in submarine canyons

  • Study reveals new intricate behaviours of deep-sea currents

  • Ancient ocean sediments link changes in currents to cooling of Northern Hemisphere 3.6 million years ago

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