Durante i lavori di riqualificazione di un ex grande magazzino per ospitare il nuovo City Campus dell'Università del Gloucestershire, gli archeologi hanno fatto una scoperta eccezionale: 317 scheletri umani e numerosi manufatti che attraversano i periodi romano, medievale e post-medievale. Questo ritrovamento offre uno sguardo senza precedenti sulla stratificazione storica della città di Gloucester.
Il sito, identificato come parte del quadrante nord-orientale dell'antica città romana di Glevum, ha restituito ben 83 cripte funerarie in mattoni, associate alla chiesa di St. Aldate del XVIII secolo. Sono emersi anche resti di una domus romana, frammenti di ceramica e un tratto di strada del II secolo, a testimonianza di un'occupazione continua e significativa. Le analisi preliminari sui resti scheletrici, in particolare quelle dentali, suggeriscono abitudini alimentari con un elevato consumo di zuccheri, tipiche del XVI secolo, offrendo così preziose informazioni sulla vita quotidiana degli antichi abitanti.
L'Università del Gloucestershire aprirà il suo nuovo City Campus al pubblico il 18 agosto 2025. Il campus è stato progettato per preservare ed esporre artefatti e strutture, arricchendo l'ambiente educativo e onorando il patrimonio storico della città. Il Gloucester Festival of Archaeology, tenutosi dal 14 al 26 luglio 2025, ha già offerto al pubblico anteprime di queste scoperte attraverso visite guidate e laboratori.
La città di Gloucester vanta una storia di quasi duemila anni di attività ininterrotta, con radici che affondano nel periodo romano. La sua importanza strategica come colonia romana (Glevum) e successivamente come centro nevralgico durante il Medioevo, ne sottolinea il ruolo centrale nello sviluppo del sud-ovest dell'Inghilterra. La scoperta di questi resti rafforza ulteriormente la sua posizione come sito di continuità storica, dalle origini romane alle trasformazioni medievali e post-medievali.
Tra i reperti più significativi emersi, oltre agli scheletri, vi sono elementi architettonici di chiese medievali, come un arco di finestra del XIV secolo, e tracce di strade romane. La presenza di 83 cripte in mattoni, alcune delle quali risalenti a un periodo precedente alla conquista normanna del 1066, evidenzia la profondità e la complessità delle sepolture associate alle antiche chiese del sito, come la medievale St. Aldate, demolita nel XVII secolo. Questi ritrovamenti sono un invito a comprendere la resilienza e l'evoluzione delle comunità umane attraverso i secoli, integrando questi tesori storici nel tessuto moderno della città attraverso il nuovo campus universitario.