Rilascio Inatteso di Metano dal Fondale Antartico Sottolinea l'Incertezza Climatica

Modificato da: Tetiana Martynovska 17

Una spedizione scientifica internazionale ha portato alla luce un rilascio di metano significativo e imprevisto proveniente da fessure presenti sul fondale marino antartico. Questo fenomeno coincide con le tendenze di riscaldamento osservate nelle acque regionali circostanti. La velocità di questa emissione richiede un’immediata e approfondita analisi scientifica, poiché suggerisce che le attuali proiezioni climatiche globali potrebbero sottostimare l'impatto di questa dinamica fonte di agenti di riscaldamento atmosferico. Il metano, un gas serra estremamente potente, possiede un potenziale di riscaldamento globale circa 28 volte superiore a quello dell'anidride carbonica (CO2) nell'arco di un secolo, nonostante la sua permanenza atmosferica sia più breve.

Il consorzio di ricerca ha condotto un'indagine intensiva su queste sorgenti di metano, precedentemente non mappate, all'interno del Mare di Ross, una vasta insenatura dell'Oceano Meridionale. La loro metodologia completa ha incluso la mappatura acustica tramite nave, l'impiego di veicoli a comando remoto (ROV) e il campionamento diretto effettuato da sommozzatori a profondità che variavano da 5 a 240 metri. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, ha documentato oltre 40 distinti siti di emissione di metano nelle sezioni relativamente poco profonde del Mare di Ross. I ricercatori hanno evidenziato che molti di questi nuovi hotspot identificati si trovavano in aree già esaminate in precedenza, portando il team a concludere che si sta verificando un cambiamento fondamentale nel modo in cui il metano si disperde in questo ambiente polare.

Sarah Seabrook, scienziata marina di Earth Sciences New Zealand e contributrice alla ricerca, ha descritto questa trasformazione, affermando che ciò che un tempo era considerato raro ora sembra essere diffuso. La Seabrook ha espresso una reazione viscerale iniziale di "ondata di emozione", immediatamente seguita da profonda "ansia e preoccupazione" riguardo alla possibilità che questi pennacchi trasferiscano rapidamente potenti agenti di riscaldamento nell'atmosfera, introducendo così una variabile non quantificata nei futuri modelli climatici. Oltre alle implicazioni atmosferiche, gli scienziati stanno monitorando attentamente il potenziale di questi rilasci di metano di innescare interruzioni a cascata all'interno dei sensibili ecosistemi marini.

Sebbene il meccanismo esatto che guida questa infiltrazione antartica sia ancora oggetto di indagine, i ricercatori stanno tracciando parallelismi con le osservazioni nell'Artico, dove temperature più calde e il lento rimbalzo del fondale marino post-era glaciale sono stati collegati alla liberazione sotterranea di metano. Questo parallelo solleva il timore di un circolo vizioso auto-rinforzante: il riscaldamento accelera il rilascio di metano, che a sua volta intensifica il riscaldamento globale. Andrew Thurber, professore di biologia marina presso l'Università della California, Santa Barbara, e coautore dello studio, ha definito il metano in fuga come un "vero sconosciuto" che risale per ragioni non ancora completamente determinate. Thurber ha messo in guardia sul fatto che le immense riserve di metano sotto le calotte glaciali antartiche costituiscono una vasta potenziale fonte di energia; se il pianeta dovesse continuare il suo trend di riscaldamento, questa regione potrebbe passare dall'essere puramente un sito di indagine scientifica a un punto focale di rischio ambientale. Ha sottolineato che, sebbene lo studio scientifico sia vitale, un profondo rispetto per la potenza latente della situazione deve guidare ogni valutazione.

Ulteriori dati provenienti da studi correlati indicano che la stabilità di questi idrati di metano sottomarini è direttamente legata alla temperatura oceanica circostante. Anche aumenti sostenuti minimi possono destabilizzare le strutture di gas congelato. La ricerca sui tassi di dissociazione degli idrati suggerisce che un riscaldamento sostenuto dell'acqua di fondo di appena 1 o 2 gradi Celsius in regioni specifiche potrebbe innescare eventi di rilascio significativi e a lungo termine, uno scenario coerente con il "tasso sorprendente" osservato nel Mare di Ross. Questa scoperta sottolinea la necessità di una contabilità globale approfondita di queste fonti recentemente attive per garantire che il percorso collettivo futuro si basi sui dati osservativi più completi disponibili.

Fonti

  • ANDA - Agência de Notícias de Direitos Animais

  • Nature Communications

  • ANDI – Comunicação e Direitos

  • Cenário Energia

  • CartaCapital

Hai trovato un errore o un'inaccuratezza?

Esamineremo il tuo commento il prima possibile.

Rilascio Inatteso di Metano dal Fondale An... | Gaya One