La Grande Rift Valley Africana: Un Nuovo Oceano in Formazione

Modificato da: Tetiana Martynovska 17

La Grande Rift Valley dell'Africa Orientale è al centro di un'eccezionale trasformazione geologica che, secondo le previsioni scientifiche, porterà alla nascita di un nuovo oceano nel corso dei prossimi milioni di anni. Questo vasto sistema geologico, che si estende dal Mar Rosso fino al Mozambico, attraversa diverse nazioni tra cui Etiopia, Kenya e Tanzania, e testimonia l'attiva separazione delle placche tettoniche somala e nubiana a una velocità che può raggiungere i 2,5 centimetri all'anno.

Studi recenti hanno evidenziato un'anomalia nel mantello terrestre sotto la regione di Afar, in Etiopia: un'ondata di materiale fuso, paragonata a un "battito cardiaco geologico", è considerata la forza motrice di questa separazione continentale. Si prevede che questo processo culminerà nella formazione di un nuovo oceano entro un arco temporale da uno a dieci milioni di anni.

Sebbene la completa formazione di un nuovo oceano sia un evento su scala geologica, le nazioni situate all'interno di questa zona di attività tettonica stanno già sperimentando significativi cambiamenti geografici ed economici. Paesi attualmente senza sbocco sul mare, come l'Etiopia, potrebbero in futuro acquisire nuove coste, aprendo scenari di nuove rotte commerciali e opportunità economiche, ma presentando anche sfide considerevoli in termini di adattamento delle infrastrutture e gestione degli impatti ambientali.

La ricerca scientifica, come quella pubblicata su Nature Geoscience, sottolinea come questi impulsi del mantello siano strettamente legati al movimento delle placche tettoniche. L'analisi di campioni di rocce vulcaniche ha permesso di definire la regione di Afar come un "triplo giunto" dove convergono tre sistemi di rift. La velocità di separazione delle placche, sebbene misurata in pochi millimetri all'anno, è un indicatore costante di questa profonda trasformazione: la separazione tra la placca araba e quella africana avviene a circa 1-1,5 cm all'anno, mentre le placche nubiana e somala divergono a un ritmo di circa 6-7 mm all'anno.

È fondamentale che i governi e le comunità scientifiche delle nazioni interessate continuino a monitorare attentamente questa attività tettonica. La collaborazione nella ricerca e nella pianificazione sarà essenziale per cogliere le opportunità e affrontare le sfide che questa trasformazione geologica porterà con sé, rimodellando il continente africano nel corso delle ere geologiche.

Fonti

  • El Cronista

  • Cadena SER

  • ScienceDaily

  • AS.com

  • Deccan Chronicle

  • Times of India

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