Nell'ottobre 2025, la Federazione Russa ha formalmente sancito lo status legale dell'utilizzo delle criptovalute per le transazioni relative alle operazioni di commercio estero. Questa mossa cruciale, che ha ufficializzato il Regime Legale Sperimentale (RLS) avviato nel settembre 2025, rappresenta una svolta significativa nel ripensare le interazioni finanziarie internazionali del Paese. Il Ministro delle Finanze, Anton Siluanov, ha chiarito che la legalizzazione non fa altro che disciplinare una pratica già ampiamente adottata dalle imprese: l'utilizzo del mercato crittografico per saldare le importazioni e trasferire capitali. Questa risposta pragmatica è stata concepita per assicurare la continuità dei canali di pagamento esterni in un contesto caratterizzato da restrizioni in vigore.
Le autorità di regolamentazione insistono sul fatto che, sebbene questa apertura alleggerisca il peso delle sanzioni, il controllo rimane la priorità assoluta. Per mitigare i rischi intrinseci legati alla volatilità e ai potenziali abusi, è stato implementato un sistema di supervisione rigoroso. Il Servizio federale di monitoraggio finanziario (Rosfinmonitoring) sarà responsabile dell'applicazione degli standard antiriciclaggio (AML) e di conoscenza del cliente (KYC). Tutte le transazioni che rientrano nel nuovo quadro normativo dovranno transitare esclusivamente attraverso infrastrutture regolamentate, poste sotto il diretto controllo della Banca Centrale. È fondamentale sottolineare che questa legalizzazione è circoscritta unicamente alle attività economiche esterne; la circolazione interna delle criptovalute resta vietata, riflettendo l'obiettivo politico di salvaguardare la stabilità del rublo.
Il Vicepresidente della Banca Centrale, Vladimir Chistyukhin, ha annunciato che si sta valutando la possibilità di consentire alle banche di partecipare alle operazioni con asset digitali, sebbene con l'introduzione di significative restrizioni sui requisiti patrimoniali e sulle norme di riserva. Questa manovra non solo modernizza il sistema finanziario, ma contribuisce anche a rafforzare i legami economici con i partner che non hanno aderito al regime sanzionatorio occidentale, tra cui spiccano nazioni chiave come la Cina, l'India e la Turchia. L'apertura controllata verso gli asset digitali nel settore bancario è vista come un ulteriore strumento per facilitare gli scambi internazionali.
In parallelo alla legalizzazione delle operazioni controllate, la Procura Generale sta intensificando gli sforzi per reprimere le attività non regolamentate. Il 21 ottobre, il Procuratore Generale Alexander Gutsan ha dichiarato che sono in fase di elaborazione norme legislative volte a stabilire la responsabilità per l'organizzazione illegale della circolazione di valuta digitale, prevedendo anche il sequestro dei beni e la loro confisca a favore dello Stato. Questo segna un confine netto tra il commercio estero autorizzato e l'attività non regolamentata, sottolineando la determinazione del sistema ad adattarsi alle sfide esterne, trasformando gli ostacoli in opportunità per lo sviluppo della propria architettura finanziaria e per un rafforzamento della disciplina finanziaria interna.