Il mercato delle criptovalute ha subito un significativo calo per Bitcoin, scendendo sotto la soglia dei 111.000 dollari. Questo movimento al ribasso è stato innescato dalla massiccia vendita di 24.000 BTC da parte di un grande detentore, comunemente definito "whale". La vendita, avvenuta in un mercato con liquidità ridotta, ha provocato un effetto domino, portando a liquidazioni per un valore complessivo di oltre 550 milioni di dollari nelle ultime 24 ore, interessando sia Bitcoin che Ethereum.
Le liquidazioni sono un aspetto intrinseco del trading con leva finanziaria nel mercato delle criptovalute. Si verificano quando una posizione con leva viene chiusa forzatamente da una piattaforma di scambio a causa di margini insufficienti, solitamente in risposta a movimenti di prezzo avversi. Questo meccanismo protegge sia i trader che le piattaforme da perdite eccessive, ma può anche portare alla perdita totale del capitale investito per il trader. Nel caso specifico, sono stati liquidati 238 milioni di dollari in posizioni Bitcoin e 216 milioni di dollari in posizioni Ethereum.
Bitcoin ha mostrato una certa fragilità, con il suo prezzo che è sceso sotto i 111.000 dollari prima di stabilizzarsi intorno ai 112.800 dollari. Attualmente, il prezzo si attesta intorno ai 110.084 dollari. Ethereum, pur subendo una flessione dell'8,4% dal precedente massimo e scambiando a 4.368,40 dollari, ha dimostrato una relativa resilienza.
Gli analisti suggeriscono che questa resilienza, unita ai recenti avanzamenti tecnologici di Ethereum, come l'aggiornamento "Dencun" che ha migliorato la scalabilità e ridotto i costi di transazione tramite EIP-4844 (Proto-Danksharding), potrebbe attrarre un crescente interesse istituzionale. L'aggiornamento Dencun, implementato a marzo 2024, ha significativamente ridotto le commissioni per le soluzioni di scalabilità di Layer-2, con alcune reti che hanno visto cali superiori al 90% nelle commissioni.
Il sell-off del "whale" ha riacceso il dibattito sulla concentrazione della proprietà nel mercato delle criptovalute e sulla sua vulnerabilità alle grandi transazioni. La vendita di 24.000 BTC, pari a circa 2,7 miliardi di dollari, ha causato un crollo di 4.000 dollari in pochi minuti, innescando cascate di liquidazioni. Alcuni commentatori hanno evidenziato come una frazione così piccola della capitalizzazione di mercato possa influenzare così drasticamente il prezzo.
Si ipotizza che il "whale" possa aver spostato fondi verso Ethereum alla ricerca di rendimenti maggiori, o che le vendite siano state dettate da circostanze impreviste. La preoccupazione aumenta considerando che questo "whale" detiene ancora oltre 152.000 BTC, per un valore di circa 17 miliardi di dollari. Inoltre, le aspettative di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a settembre, come suggerito dal presidente Jerome Powell, potrebbero influenzare ulteriormente il mercato. Storicamente, un ambiente di tassi di interesse più bassi tende a favorire gli asset a rischio come le criptovalute, potenzialmente stimolando un rally per Ethereum e altre altcoin.
L'interesse istituzionale verso Ethereum è in aumento, con afflussi significativi negli ETF spot su Ethereum e un accumulo da parte delle tesorerie aziendali, suggerendo una crescente fiducia nella sua utilità e potenziale di crescita a lungo termine. L'analista Jeff Mei, COO di BTSE, ha osservato che la capitalizzazione di mercato relativamente più piccola di Ethereum rispetto a Bitcoin potrebbe offrirle un maggiore potenziale di rialzo in uno scenario di maggiore liquidità monetaria derivante da un taglio dei tassi della Fed.