La Bulgaria si prepara a diventare il 21° membro dell'Eurozona il 1° gennaio 2026, un passo significativo nell'integrazione europea. Il Consiglio dell'Unione Europea ha dato l'approvazione formale, confermando che la Bulgaria ha soddisfatto i rigorosi criteri di convergenza economica stabiliti per l'adozione dell'euro.
L'adesione all'Eurozona è vista come un catalizzatore per una maggiore stabilità economica e integrazione nel mercato unico europeo. Si prevede che l'introduzione dell'euro porterà benefici tangibili, tra cui tassi di interesse potenzialmente più bassi, una riduzione dei costi di transazione e una maggiore facilità negli scambi commerciali e nei viaggi per cittadini e imprese bulgare. L'eliminazione del rischio di cambio e la maggiore trasparenza dei prezzi favoriranno la concorrenza e attireranno maggiori investimenti esteri.
Il percorso della Bulgaria verso l'Eurozona è iniziato con l'adesione al Meccanismo di Cambio Europeo II (ERM II) nel luglio 2020. I recenti rapporti di convergenza pubblicati dalla Commissione Europea e dalla Banca Centrale Europea nel giugno 2025 hanno confermato che la Bulgaria soddisfa tutti e quattro i criteri nominali di convergenza: stabilità dei prezzi, finanze pubbliche solide, tassi di interesse a lungo termine e stabilità del tasso di cambio. L'inflazione media in Bulgaria nei 12 mesi fino ad aprile 2025 si è attestata al 2,7%, ben al di sotto del valore di riferimento. Il deficit del bilancio pubblico bulgaro è rimasto al 3% del PIL nel 2023 e 2024, mentre il rapporto debito pubblico/PIL si mantiene tra i più bassi dell'UE. Il tasso di cambio del lev bulgaro è rimasto stabile rispetto all'euro all'interno dell'ERM II.
L'adozione dell'euro rappresenta un impegno verso una maggiore coesione e stabilità nel cuore dell'Europa, con l'obiettivo di migliorare il tenore di vita dei cittadini bulgari e promuovere una crescita sostenibile.