L'introduzione di una nuova tassa di 250 dollari, la "Visa Integrity Fee", che era stata pianificata per il 1° ottobre 2025, è stata rinviata a tempo indeterminato. Questa tassa, introdotta nell'ambito dell'"One Big Beautiful Bill Act", mira a rafforzare le procedure di controllo e integrità del processo di rilascio dei visti, con l'obiettivo di ridurre i casi di overstay (permanenza oltre la scadenza del visto) e migliorare la sicurezza delle frontiere. La nuova commissione si aggiunge alle tasse di richiesta del visto già esistenti e influenzerà diverse categorie di visti, tra cui quelli turistici (B-1/B-2), studenteschi (F-1/M-1), lavorativi (H-1B, L-1, O-1, TN).
Sono previste delle esenzioni significative. I cittadini dei Paesi aderenti al Visa Waiver Program (VWP), che utilizzano il sistema ESTA per autorizzare il viaggio, non saranno soggetti a questa tassa. Sono inoltre esentati i cittadini canadesi in determinate categorie, nonché i titolari di visti diplomatici. La "Visa Integrity Fee" è concepita come una misura per incentivare il rispetto delle scadenze del visto. In determinate circostanze, la tassa potrebbe essere rimborsabile, a condizione che vengano rispettati i termini del visto, senza permanenze superiori a cinque giorni oltre la scadenza, senza impieghi non autorizzati e con una partenza tempestiva dagli Stati Uniti. Tuttavia, i dettagli precisi sul processo di rimborso, i tempi di elaborazione e la gestione delle eventuali controversie sono ancora in fase di definizione da parte del Dipartimento di Stato e del Department of Homeland Security (DHS).
L'introduzione di questa nuova tassa potrebbe avere un impatto considerevole sui costi complessivi del viaggio, specialmente per le famiglie. Le proiezioni del Congressional Budget Office (CBO) indicano che la tassa potrebbe generare circa 2,7 miliardi di dollari all'anno per le casse federali. D'altro canto, alcuni studi di settore suggeriscono che l'aumento dei costi potrebbe scoraggiare quasi un milione di visite annuali, con una potenziale perdita di 11 miliardi di dollari per l'economia statunitense in tre anni, a causa della riduzione della spesa dei visitatori e delle entrate fiscali.
La questione del superamento dei termini di soggiorno negli Stati Uniti è significativa. Secondo i dati del Dipartimento per la Sicurezza Interna (DHS), nell'anno fiscale 2023 sono stati registrati 510.400 casi di presunto superamento dei termini di soggiorno. L'importo della tassa sarà annualmente adeguato all'inflazione, a partire dall'anno fiscale 2026.