Il pedagogista Daniele Novara, fondatore del Centro Psicopedagogico per l'educazione e la gestione dei conflitti (CPP) dal 1989, propone una trasformazione radicale del sistema scolastico italiano. La sua visione si concentra sul progresso individuale dello studente, suggerendo l'abolizione dei voti tradizionali e la riduzione dell'ansia generata dai registri elettronici. Novara mira a creare un ambiente di apprendimento più sereno e focalizzato, liberando gli studenti dalle pressioni valutative convenzionali.
Autore di oltre cinquanta libri, tra cui "Nessuno si educa da solo" (2023), Novara sostiene anche restrizioni sull'uso degli smartphone per i minori di 14 anni e dei social media per gli under 16, un approccio già adottato in Australia, dove dal 10 dicembre 2025 sarà vietato l'accesso ai social per i minori di 16 anni, con multe salate per le piattaforme inadempienti. Queste misure sono pensate per favorire una maggiore concentrazione e ridurre lo stress legato all'iperconnessione, aspetti cruciali per il benessere dei giovani discenti.
Per approfondire queste tematiche e discutere di metodi educativi innovativi, è stato organizzato un convegno che si terrà l'8 novembre 2025 presso il Politeama di Piacenza. Questo evento rappresenta un'opportunità significativa per esplorare come la tecnologia e nuove metodologie possano plasmare un futuro educativo più efficace e inclusivo. L'Italia sta attivamente integrando la tecnologia nell'educazione, con un crescente focus sull'apprendimento interattivo e sull'uso di piattaforme collaborative e strumenti digitali.
Questo movimento, come evidenziato da recenti analisi, mira a superare i metodi didattici tradizionali, promuovendo un apprendimento più dinamico e personalizzato. L'integrazione di queste innovazioni, tuttavia, deve essere accompagnata da una riflessione profonda sui sistemi di valutazione, per assicurare che supportino realmente la crescita dello studente anziché penalizzarlo per gli errori. Il dibattito sull'innovazione educativa in Italia è in corso, con iniziative come il progetto "Agenda Sud", che mira a ridurre le disparità territoriali nelle competenze di base, dimostrando un impegno a livello nazionale per un'istruzione più equa. L'obiettivo è creare un sistema in cui ogni studente possa fiorire, libero da valutazioni che potrebbero ostacolare il suo percorso di crescita e scoperta.