Le forniture di petrolio greggio russo all'Ungheria e alla Slovacchia sono state interrotte a seguito di un presunto attacco ucraino a un'infrastruttura critica della pipeline Druzhba. L'Ungheria ha fermamente condannato l'incidente, definendolo un attacco alla propria sicurezza energetica e un atto "oltraggioso e inaccettabile". L'attacco, avvenuto in una stazione di pompaggio nella regione di Bryansk in Russia, ha interrotto il flusso di petrolio attraverso la Druzhba, una delle più lunghe e importanti arterie energetiche d'Europa.
La pipeline, costruita negli anni '60, trasporta petrolio dalla Russia verso diversi paesi dell'Europa centrale, tra cui Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Germania. L'Ungheria, in particolare, dipende in modo significativo dalla Druzhba, con circa il 65% del suo approvvigionamento di greggio che transita attraverso questa via. Il Ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, ha dichiarato che l'attacco è stato condotto da forze ucraine e ha accusato Kyiv di tentare di trascinare l'Ungheria nel conflitto, pur ribadendo la volontà di Budapest di rimanere neutrale.
In risposta alle accuse, il Ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiha, ha ricordato che è stata la Russia ad iniziare la guerra e a rifiutarsi di porvi fine, criticando l'Ungheria per la sua persistente dipendenza energetica dalla Russia. Sybiha ha suggerito che Budapest dovrebbe indirizzare le proprie lamentele direttamente a Mosca.
La Commissione Europea ha confermato di essere in contatto con Ungheria e Slovacchia riguardo alla situazione, sottolineando l'importanza di garantire la sicurezza energetica e l'affidabilità delle forniture. L'UE ha ridotto la sua dipendenza dai combustibili fossili russi a seguito dell'invasione dell'Ucraina, ma la pipeline Druzhba era stata esentata dai divieti sulle importazioni di petrolio russo a causa delle vulnerabilità energetiche di alcuni paesi dell'Europa centrale. Questo incidente evidenzia la complessa interconnessione tra tensioni geopolitiche, infrastrutture energetiche e sicurezza nazionale.