Gli Stati membri dell'Unione Europea situati sul fianco orientale della NATO hanno concordato di dare priorità alla costruzione di un "muro anti-drone" come misura di difesa fondamentale, denominata "Vigilanza del Fianco Orientale". L'iniziativa mira a rafforzare la difesa europea con capacità avanzate di rilevamento e intercettazione, difesa terrestre, sicurezza marittima e sorveglianza spaziale. La decisione è stata presa in seguito a una videoconferenza con i ministri della difesa di Bulgaria, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Ungheria e Slovacchia, con il sostegno politico di Bruxelles. L'obiettivo è rendere il sistema operativo entro un anno. L'Ucraina parteciperà attivamente alla progettazione tecnica, condividendo la sua esperienza sul campo contro i droni russi. Questo sforzo collaborativo mira a contrastare le minacce aeree e ibride in evoluzione.
L'iniziativa giunge in un momento di attrito diplomatico tra Ucraina e Ungheria, esacerbato da recenti accuse di incursioni di droni ungheresi nello spazio aereo ucraino. In risposta, l'Ucraina ha vietato l'ingresso a tre funzionari militari ungheresi, una misura speculare al precedente veto di Budapest nei confronti di ufficiali ucraini. Il Ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, ha ribadito la sua opposizione all'adesione dell'Ucraina all'UE, citando politiche anti-ungheresi e presunti attacchi a infrastrutture chiave come la conduttura petrolifera Druzhba, attraverso la quale l'Ungheria importa il 65% del suo greggio dalla Russia. Queste dispute bilaterali gettano un'ombra sulla coesione regionale, nonostante l'obiettivo comune di rafforzare la difesa collettiva.
Il "muro anti-drone" è concepito come una componente cruciale di una strategia di difesa più ampia. L'Unione Europea, sotto la guida del Commissario per la Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius, sta promuovendo un approccio coordinato per aumentare la spesa per la difesa, migliorare le capacità e rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri e con la NATO. L'operazione "Eastern Sentry" della NATO, lanciata in risposta alle crescenti provocazioni russe, mira a rafforzare ulteriormente la postura di deterrenza lungo il fianco orientale dell'Alleanza, integrando capacità aeree e terrestri e migliorando la condivisione delle informazioni. Questa iniziativa sottolinea la crescente importanza della sorveglianza e della difesa aerea nell'architettura di sicurezza europea, specialmente di fronte alle incursioni aeree russe che hanno recentemente interessato anche paesi come Danimarca e Polonia.
Le tensioni tra Ucraina e Ungheria si estendono anche alla questione dell'adesione dell'Ucraina all'UE. Nonostante i progressi di Kiev nel soddisfare i requisiti, l'Ungheria ha ripetutamente bloccato l'avvio dei negoziati di adesione, sollevando preoccupazioni riguardo ai diritti delle minoranze ungheresi e all'impatto sull'agricoltura e sulla sicurezza alimentare ungherese. La dipendenza dell'Ungheria dal petrolio russo, nonostante le pressioni internazionali per ridurre tale dipendenza, aggiunge un ulteriore livello di complessità alle sue relazioni con l'Ucraina e all'interno dell'UE. In questo contesto, la creazione del "muro anti-drone" rappresenta un passo proattivo verso il rafforzamento della sicurezza regionale. L'esperienza ucraina nel contrastare le minacce dei droni sarà fondamentale per la progettazione tecnica del sistema. Tuttavia, la piena efficacia di questa iniziativa dipenderà dalla capacità degli Stati membri di superare le divergenze politiche e diplomatiche, garantendo un fronte unito contro le minacce esterne e rafforzando la resilienza collettiva dell'Europa.