Nazioni Europee Chiedono Sanzioni contro Israele, Tensioni Diplomatiche Francia-Israele

Modificato da: Татьяна Гуринович

Diverse nazioni europee stanno riconsiderando le loro relazioni con Israele, spinte dalle crescenti preoccupazioni per la crisi umanitaria a Gaza. Le richieste includono sanzioni economiche e un inasprimento delle tensioni diplomatiche.

Leader politici del Regno Unito, provenienti da Irlanda del Nord, Scozia e Galles, hanno esortato il Primo Ministro britannico Keir Starmer a imporre sanzioni contro Israele. Le loro richieste comprendono un'immediata cessazione delle ostilità, il blocco delle vendite di armi a Israele e un'indagine indipendente sui presunti crimini di guerra commessi a Gaza. La situazione umanitaria è descritta come grave, con oltre 207.000 palestinesi uccisi o feriti, una maggioranza dei quali donne e bambini, e oltre 10.000 dispersi.

In Francia, il Ministero dell'Europa e degli Affari Esteri ha espresso preoccupazione per la decisione di Israele di chiudere il suo consolato a Gerusalemme. Questa mossa, che segue il riconoscimento della Palestina da parte della Francia, è vista come potenzialmente dannosa per le relazioni bilaterali. Media israeliani hanno riportato che il Ministro degli Esteri Gidion Sa'ar ha ordinato la chiusura del consolato francese, accusandolo di sfidare le politiche israeliane e di guidare una posizione anti-israeliana.

Parallelamente, la Norvegia, attraverso il suo fondo sovrano, ha annunciato la dismissione di sei società israeliane operanti nei territori occupati della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. Questo fondo, uno dei più grandi al mondo con circa 2 trilioni di dollari di asset, ha basato la sua decisione su rapporti di organizzazioni per i diritti umani e internazionali che accusano tali società di sostenere attività militari israeliane e di partecipare ad attacchi nei territori palestinesi. La Norvegia ha confermato che continuerà a valutare le aziende israeliane ogni trimestre per garantire la conformità con gli standard etici.

Questi sviluppi riflettono un più ampio cambiamento nell'atteggiamento europeo nei confronti del conflitto israelo-palestinese, con un crescente accento posto sul diritto internazionale e sui diritti umani. La situazione a Gaza, caratterizzata da un elevato numero di vittime civili e sfollati, fornisce il contesto morale e politico per queste azioni internazionali. La risposta europea evidenzia la complessa interconnessione tra politica estera, economia e questioni umanitarie, segnalando una potenziale ridefinizione delle relazioni diplomatiche ed economiche nella regione.

Fonti

  • Aljazeera

  • 2025 in Palestine

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