Il 16 ottobre 2025, a Washington, si è tenuto il primo ciclo di consultazioni sostanziali tra il Brasile e gli Stati Uniti, segnando l'inizio ufficiale del dialogo volto alla rimozione delle misure restrittive introdotte nell'agosto di quest'anno. Il Ministro degli Affari Esteri brasiliano, Mauro Vieira, ha incontrato il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, con l'obiettivo primario di sanare la controversia commerciale in corso. Questo passo concreto indica la volontà di entrambe le nazioni di orientarsi verso una ricerca pragmatica di un compromesso, un elemento fondamentale per ristabilire l'equilibrio negli scambi bilaterali dopo mesi di tensione.
La delegazione brasiliana, guidata dal Ministro Vieira, ha riaffermato la posizione già espressa con chiarezza dal Presidente Luiz Inácio Lula da Silva. Il Brasile esige l'annullamento totale dei dazi del 50%, entrati in vigore nell'agosto 2025, oltre alla revoca delle sanzioni individuali, che comprendono restrizioni sui visti e l'inserimento di funzionari pubblici nelle liste sanzionatorie. L'introduzione di tali provvedimenti, voluta dall'amministrazione Donald Trump il 30 luglio 2025, ha inflitto un duro colpo ai settori nevralgici dell'economia brasiliana, quali l'agroalimentare, l'industria di base e il comparto tessile. Tali restrizioni hanno creato incertezza e ostacolato la crescita. Secondo le stime preliminari degli esperti economici, il danno subito dal Brasile a causa di queste tariffe punitive potrebbe toccare la cifra impressionante di 9,4 miliardi di dollari USA nell'arco di 12 mesi.
Questa svolta diplomatica è scaturita direttamente dalla conversazione telefonica intercorsa tra i capi di Stato il 6 ottobre, durante la quale è stato concordato in linea di principio che il Segretario di Stato Marco Rubio avrebbe guidato la squadra negoziale per conto di Washington. È significativo notare come, malgrado la rigidità delle misure iniziali, gli Stati Uniti abbiano già dato prova di disponibilità a fare delle concessioni, escludendo dall'applicazione dei dazi merci di vitale importanza per il Brasile, quali petrolio, gas, caffè e i prodotti della società Embraer. Questo alleggerimento indica chiaramente che, nonostante le motivazioni politiche sottostanti all'introduzione delle restrizioni, esistono margini concreti per individuare soluzioni vantaggiose per entrambi i mercati, privilegiando la cooperazione economica.
Il Brasile, tuttavia, mantiene ferma la sua posizione, insistendo su una netta distinzione tra le questioni commerciali e la politica interna. Il Presidente Lula da Silva ha rimarcato che le questioni di giustizia interna relative all'ex presidente Jair Bolsonaro non saranno in alcun modo oggetto di discussione nell'ambito dei negoziati commerciali. Il Paese si pone come un partner alla pari, un atteggiamento che riflette il mutamento degli equilibri economici globali e la crescente assertività delle economie emergenti. In aggiunta, come reazione alle mosse protezionistiche statunitensi, il Brasile ha avviato consultazioni in seno al BRICS per elaborare una risposta coordinata alle limitazioni commerciali che interessano gli Stati membri del blocco.
L'avvio dei negoziati il 16 ottobre a Washington viene interpretato da entrambe le capitali come un riconoscimento del valore dello scambio aperto e dell'imperativo di rispettare la soggettività economica reciproca. Una risoluzione positiva di questo stallo commerciale fungerà da catalizzatore per il rafforzamento dei legami bilaterali, richiedendo ai negoziatori una notevole lungimiranza e flessibilità per conseguire un equilibrio duraturo nelle future interazioni economiche e politiche tra i due giganti americani.