Un accordo di de-escalation tra Siria e Israele, mediato dagli Stati Uniti, è stato firmato nel luglio 2025. Questo accordo rappresenta un passo significativo verso la riduzione delle tensioni e il miglioramento della comprensione della sicurezza tra le due nazioni, che hanno vissuto decenni di ostilità.
L'intesa prevede la sospensione degli attacchi aerei israeliani e l'imposizione di restrizioni sul movimento di equipaggiamenti pesanti siriani lungo il confine. L'accordo è considerato un progresso cruciale per la stabilizzazione della regione, in particolare dell'area di confine meridionale della Siria.
Le negoziazioni, facilitate dall'inviato speciale degli Stati Uniti per la Siria, Tom Barrack, hanno incluso incontri tra funzionari siriani e israeliani a Parigi e Damasco. Barrack, che ricopre anche il ruolo di Ambasciatore USA in Turchia, ha sottolineato l'importanza del dialogo diretto per raggiungere questo risultato. L'obiettivo primario dei colloqui è stato quello di creare zone demilitarizzate e implementare misure di reciproca fiducia per prevenire future escalation.
L'accordo giunge in un momento di particolare delicatezza geopolitica, segnato dalla caduta del regime di Bashar al-Assad nel dicembre 2024, un evento che ha ulteriormente complicato il quadro regionale. Nonostante ciò, gli sforzi diplomatici guidati dagli Stati Uniti mirano a consolidare la stabilità. Barrack ha incontrato anche il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ad agosto 2025 per discutere la situazione in Libano e Siria. In questo contesto, è emersa la proposta del governo libanese per il disarmo di Hezbollah, un tema strettamente connesso alla sicurezza regionale e alle dinamiche tra Israele e i suoi vicini.
L'intesa di de-escalation tra Siria e Israele è vista come un'opportunità per un cambiamento positivo nelle relazioni mediorientali, sebbene l'implementazione completa delle misure concordate presenti ancora delle sfide. La mediazione statunitense si conferma centrale nel promuovere il dialogo e la pace tra nazioni storicamente avversarie, con l'obiettivo di rafforzare la stabilità complessiva della regione.