I gruppi di difesa PRO ASYL e Patenschaftsnetzwerk Ortskraefte hanno presentato una denuncia penale contro il Ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul e il Ministro dell'Interno Alexander Dobrindt. L'accusa riguarda la mancata protezione di oltre 2.000 cittadini afghani approvati per il ricollocamento in Germania, i quali ora rischiano la deportazione verso l'Afghanistan controllato dai talebani.
Il Pakistan ha avviato la deportazione di rifugiati afghani prima della scadenza del 1° settembre, una mossa che le Nazioni Unite avvertono potrebbe interessare oltre un milione di persone. Tra questi vi sono più di 2.000 afghani la cui ricollocazione in Germania era stata approvata. Le operazioni sono attualmente sospese in attesa di una revisione da parte del nuovo governo tedesco, che mira a limitare l'immigrazione. La denuncia delle ONG segue un parere legale dell'8 luglio che suggerisce la responsabilità penale dei funzionari tedeschi per non aver impedito le deportazioni. Questo si aggiunge a oltre 80 cause legali intentate da afghani interessati che chiedono l'approvazione del visto tedesco, con alcuni tribunali che si sono pronunciati a loro favore, sebbene il ministero dell'Interno abbia presentato ricorso. Il Ministro degli Esteri Wadephul ha dichiarato che il suo ministero è in "contatto di alto livello con il governo pakistano per garantire la protezione di queste persone". Il ministero dell'Interno ha indicato di non poter fornire una tempistica per il programma di ammissione, ma si aspetta decisioni a breve. L'UNHCR ha espresso seria preoccupazione per i piani di deportazione del Pakistan, avvertendo di violazioni degli obblighi internazionali e rischi umanitari, chiedendo un processo di rimpatrio umano, volontario e graduale. Le Nazioni Unite hanno sottolineato che, secondo i loro dati, oltre 2,1 milioni di afghani sono già stati rimpatriati o espulsi dall'Iran e dal Pakistan nel 2025, mettendo a dura prova l'economia afghana già fragile e le limitate risorse umanitarie. Si teme che le deportazioni di massa e affrettate possano esacerbare la crisi umanitaria in Afghanistan e aumentare l'instabilità regionale.