L'UE approva il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia: colpiti gas e finanza

Modificato da: Татьяна Гуринович

Il diciannovesimo vertice ufficiale del Consiglio Europeo si è concluso a Bruxelles giovedì 23 ottobre 2025, riunendo i 27 capi di Stato e di governo del blocco. L'incontro si è svolto in un clima di persistente tensione riguardo alla situazione in Ucraina, un elemento sottolineato dalla partecipazione del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky all'inizio dei lavori. Il risultato principale è stato l'approvazione all'unanimità del diciannovesimo pacchetto di misure restrittive dirette contro la Federazione Russa, un passo reso possibile dopo che la Slovacchia ha ritirato le sue precedenti obiezioni.

Il nuovo complesso sanzionatorio è stato specificamente progettato per bloccare i canali di manovra finanziaria utilizzati da Mosca, includendo i sistemi di elusione che sfruttano gli asset digitali e il sistema di pagamento MIR. Il Consiglio dell'Unione Europea ha formalmente reso pubbliche le decisioni che, per la prima volta, introducono un divieto graduale sull'importazione di gas naturale liquefatto (GNL) russo. Per i contratti a breve termine, tale divieto entrerà in vigore dopo sei mesi, mentre per quelli a lungo termine sarà effettivo a partire dal 1° gennaio 2027. Questa tempistica anticipa di un anno i piani iniziali proposti dalla Commissione Europea.

Le restrizioni si sono estese in modo significativo al settore finanziario, inasprendo le misure contro cinque istituti bancari russi: «NKO «Istina» (AO), OOO «Zemsky Bank», «Absolut bank» (PAO), PAO «MTS-bank» e AO «Alfa-bank». Parallelamente, è stato imposto un divieto totale sui servizi di criptovaluta destinati a cittadini, residenti e aziende della Federazione Russa, chiudendo un'importante via di potenziale aggiramento delle sanzioni.

Sono state inoltre vietate le transazioni con diverse entità chiave del settore statale e della difesa russa. Tra le aziende colpite figurano «Transneft», «Gazprom Neft», «Rostec», «Almaz-Antey», «Sovcomflot», «Uralvagonzavod», «Kamaz» e OAK, insieme a una serie di altre società ritenute cruciali per l'economia o l'apparato militare russo.

Il pacchetto ha anche preso di mira la logistica e le reti di supporto. Agli elenchi sanzionatori sono state aggiunte 117 navi appartenenti alla cosiddetta "flotta ombra", portando il numero totale di imbarcazioni bloccate a 558. Sono state colpite anche 45 organizzazioni provenienti da paesi terzi, tra cui 12 con sede in Cina e Hong Kong, accusate di aver facilitato l'elusione delle restrizioni. Ulteriori misure includono il divieto per le imprese europee di fornire servizi turistici in Russia e di organizzare viaggi verso la Federazione Russa. È stato inoltre introdotto un nuovo meccanismo per limitare la circolazione dei diplomatici russi all'interno del territorio dell'Unione Europea.

La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha confermato che, per la prima volta, il settore del gas russo è stato direttamente interessato dalle sanzioni, ribadendo la ferma determinazione a mantenere la pressione fino al raggiungimento di una pace giusta per l'Ucraina. In un contesto di sostegno alla difesa, la Svezia ha confermato la potenziale fornitura di fino a 150 caccia Gripen all'Ucraina, con le prime consegne previste per il 2026. Infine, i leader europei hanno incaricato la Commissione di elaborare proposte dettagliate sull'utilizzo degli asset russi congelati per finanziare prestiti a favore dell'Ucraina.

Fonti

  • Terra

  • CNN Brasil

  • RTP

  • SBT News

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