Uganda Accetta di Ospitare Temporaneamente Migranti Deportati dagli Stati Uniti in un Accordo Controverso

Modificato da: Татьяна Гуринович

L'Uganda ha concluso un accordo temporaneo con gli Stati Uniti per accogliere migranti deportati da paesi terzi che non hanno ottenuto l'asilo negli USA e che rifiutano di tornare nei loro paesi d'origine. L'intesa, sebbene controversa, si inserisce nelle politiche migratorie statunitensi volte a gestire i flussi migratori.

L'accordo esclude specificamente gli individui con precedenti penali e i minori non accompagnati. L'Uganda ha inoltre espresso una preferenza per l'accoglienza di migranti di origine africana. Nonostante una precedente smentita da parte di un funzionario ugandese riguardo a preoccupazioni infrastrutturali, cinque migranti da diverse nazioni sono già stati trasferiti in Uganda nell'ambito di questo programma.

L'Uganda ospita già quasi 1,93 milioni di rifugiati, principalmente dalla Repubblica Democratica del Congo, dal Sud Sudan e dal Sudan, rendendola una delle nazioni che accoglie il maggior numero di rifugiati al mondo. Tuttavia, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha avvertito che i fondi di emergenza per i rifugiati in Uganda si esauriranno entro settembre 2025. Questa situazione di sottofinanziamento, con solo il 17% dei fondi necessari per le operazioni dell'UNHCR in Uganda ricevuti per l'anno, rischia di compromettere gravemente i programmi di assistenza, inclusi cibo, alloggio e cure mediche. Si teme che ciò possa portare a un aumento della malnutrizione, della violenza sessuale e a una riduzione dei servizi essenziali.

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha evidenziato la storia dell'Uganda in materia di violazioni dei diritti umani, citando leggi anti-LGBTIQ+ restrittive, repressione politica, esecuzioni illegali e lavoro minorile. Nonostante queste preoccupazioni, l'accordo è stato concluso, con l'Uganda che sottolinea che l'intesa è stata raggiunta a condizioni specifiche volte a salvaguardare i propri interessi nazionali. I dettagli di tali condizioni non sono stati divulgati.

La comunità internazionale ha espresso preoccupazione riguardo alla capacità dell'Uganda di gestire sia la popolazione di rifugiati esistente sia i nuovi deportati, soprattutto alla luce delle sfide economiche e delle limitate risorse del paese. L'accordo solleva interrogativi etici e umanitari significativi, data la storia del paese in materia di diritti umani e la potenziale pressione aggiuntiva sulle già esigue risorse. L'Uganda, tuttavia, potrebbe trarre beneficio da un miglioramento delle relazioni bilaterali con gli Stati Uniti e da potenziali incentivi economici, sebbene questi debbano essere bilanciati con i rischi sociali ed economici associati all'aumento della popolazione di non cittadini.

Fonti

  • Deutsche Welle

  • El País

  • Reuters

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