Londra, 7 settembre 2025 – Le proteste a Londra a sostegno del gruppo pro-palestinese "Palestine Action" si sono concluse con oltre 425 arresti. La manifestazione, organizzata da "Defend Our Juries", ha visto la partecipazione di circa 1.500 persone che si sono radunate di fronte al Parlamento britannico, esponendo striscioni con messaggi come "Mi oppongo al genocidio. Supporto Palestine Action".
La Metropolitan Police ha effettuato gli arresti ai sensi dell'Atto sul Terrorismo, poiché il sostegno a un'organizzazione proscritta è considerato un reato penale. "Palestine Action" è stata designata come organizzazione terroristica dal governo del Regno Unito il 5 luglio 2025, in seguito ad atti di vandalismo contro basi militari, tra cui la base RAF di Brize Norton, dove attivisti hanno danneggiato aerei militari. Questa designazione rende illegale appartenere al gruppo, invitarvi supporto o esprimere sostegno in modo sconsiderato, con pene che possono arrivare fino a 14 anni di carcere.
La decisione ha sollevato critiche da parte di organizzazioni per i diritti umani e da esperti delle Nazioni Unite, che la considerano un uso improprio della legislazione antiterrorismo e un potenziale ostacolo alla libertà di espressione e al diritto di protesta pacifica. Le autorità di polizia hanno riferito che durante la manifestazione di sabato sono stati effettuati più di 425 arresti, con accuse che includono aggressione a pubblico ufficiale e violazione dell'ordine pubblico, oltre al sostegno a un'organizzazione proscritta. La polizia ha descritto l'abuso verbale e fisico subito dai propri agenti come "intollerabile", mentre gli organizzatori della protesta hanno respinto queste affermazioni, definendo "ridicole" le accuse di violenza da parte dei manifestanti.
La designazione di "Palestine Action" come gruppo terroristico è stata oggetto di un ricorso presso l'Alta Corte da parte del gruppo stesso, con un'udienza prevista per il 25 settembre. Le critiche da parte di organismi internazionali, come il relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani, Volker Türk, evidenziano una crescente preoccupazione per l'applicazione estensiva delle leggi antiterrorismo, che rischia di limitare le libertà fondamentali. Secondo le Nazioni Unite, atti di protesta che causano danni materiali, ma non mettono in pericolo vite umane, non dovrebbero essere trattati come terrorismo.
Questo evento mette in luce una significativa tensione tra le misure di sicurezza nazionale e le libertà civili. La vasta partecipazione alla protesta, nonostante la designazione del gruppo, indica un dibattito pubblico acceso riguardo alle decisioni del governo britannico e alle loro implicazioni per la libertà di parola e di manifestazione. La situazione sottolinea la complessità nel bilanciare la necessità di sicurezza con il rispetto dei diritti democratici fondamentali.