Il 21 settembre 2025, il governo israeliano ha fermamente respinto il riconoscimento unilaterale di uno Stato di Palestina da parte di Regno Unito, Canada e Australia. Il Ministero degli Esteri israeliano ha definito tale mossa "destabilizzante" per la regione, affermando che l'Autorità Palestinese "fa parte del problema, non della soluzione". Israele sostiene che questa azione mina le possibilità di una soluzione pacifica e "premia" gli atti di violenza di Hamas, citando l'attacco del 7 ottobre 2023.
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito la sua ferma opposizione, dichiarando che "non ci sarà uno Stato palestinese" e che avrebbe annunciato una "risposta" a questa decisione al suo ritorno dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Netanyahu ha affermato che uno Stato palestinese "non sarà istituito" a ovest del fiume Giordano, e ha sottolineato i suoi sforzi per prevenirne la creazione, menzionando anche il raddoppio degli insediamenti israeliani e l'intenzione di proseguire su questa linea.
In contrasto con la posizione israeliana, la Francia, tramite il Presidente Emmanuel Macron, ha annunciato l'intenzione di riconoscere formalmente lo Stato di Palestina il 22 settembre 2025, unendosi a un crescente numero di nazioni europee come Norvegia, Irlanda e Spagna. Questa decisione francese è vista come un tentativo di ravvivare la speranza di una soluzione a due Stati e di sostenere le aspirazioni del popolo palestinese all'autodeterminazione.
L'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha causato la morte di circa 1.200 israeliani e il rapimento di 251 ostaggi, è stato citato da leader di Hamas come la causa diretta di queste decisioni di riconoscimento. La situazione umanitaria a Gaza, con un bilancio di oltre 65.000 palestinesi morti nell'offensiva israeliana, fa da sfondo a queste dinamiche diplomatiche.
La decisione di Regno Unito, Canada e Australia di riconoscere unilateralmente uno Stato palestinese è stata criticata da Israele e dagli Stati Uniti, con l'ex Presidente Trump che ha espresso il suo disaccordo. L'American Jewish Committee (AJC) ha ribadito il suo rifiuto al riconoscimento unilaterale, sostenendo che esso incentiva il compromesso e mina la prospettiva di una soluzione negoziata, oltre a premiare gruppi terroristici come Hamas. La comunità internazionale si trova di fronte a una crescente divisione su come affrontare il conflitto israelo-palestinese, con la questione del riconoscimento dello Stato palestinese che assume un ruolo centrale nel dibattito diplomatico in corso.