La Germania si prepara a implementare significative modifiche alla sua legislazione sull'asilo, con l'obiettivo di contenere l'immigrazione irregolare e velocizzare il rimpatrio dei richiedenti asilo respinti. Queste riforme, la cui introduzione è prevista entro settembre 2025 e l'entrata in vigore nell'autunno del 2026, segnano un passo deciso verso una gestione più rigorosa dei flussi migratori.
Il Ministro dell'Interno tedesco ha definito questi cambiamenti legislativi un "passo importante", sottolineando la condivisione di intenti con altri Stati membri dell'Unione Europea per l'adozione di misure più stringenti nei confronti dei richiedenti asilo respinti. Le nuove disposizioni mirano a controllare gli arrivi di nuovi migranti e a facilitare un rimpatrio ordinato di coloro le cui domande di asilo sono state negate, inserendosi in un più ampio contesto europeo di politiche migratorie più restrittive.
Tra le proposte legislative figura la possibilità di riclassificare più rapidamente alcuni Paesi come "Paesi di origine sicuri", bypassando potenzialmente l'approvazione del Bundesrat per accelerare le procedure e agevolare le espulsioni. Questa mossa mira a snellire i processi decisionali, sebbene sollevi interrogativi sulla completezza delle valutazioni. Organizzazioni per i diritti umani hanno espresso critiche, manifestando preoccupazione per l'impatto delle riforme sui richiedenti asilo, in particolare riguardo al rimpatrio di individui senza il coinvolgimento delle loro famiglie, una misura che potrebbe avere profonde ripercussioni sociali e psicologiche.
Le riforme proposte si allineano con un dibattito europeo più ampio sulla gestione dei flussi migratori. La Commissione Europea ha presentato proposte per revisionare le norme in materia di rimpatrio e il concetto di "paese terzo sicuro", con l'obiettivo di esternalizzare la gestione delle migrazioni. Tuttavia, queste iniziative sono state criticate da organizzazioni della società civile e delle chiese, che temono una compromissione dell'accesso a procedure di asilo eque e una violazione dei diritti umani fondamentali.
In base a nuove disposizioni, i richiedenti asilo in detenzione potrebbero non avere più diritto all'assistenza legale. Sebbene non direttamente collegate alle riforme sull'asilo, cambiamenti legislativi in altri settori, come la legge sui nomi che entrerà in vigore nel maggio 2025, riflettono un adattamento alle diverse realtà familiari. La Germania sta inoltre promuovendo un'applicazione più rigorosa delle leggi migratorie esistenti a livello europeo, sottolineando la necessità di una gestione coordinata e coerente delle politiche di asilo e migrazione tra gli Stati membri.
Le nuove norme sull'asilo potrebbero anche influenzare le dinamiche familiari, con preoccupazioni espresse dalle organizzazioni umanitarie riguardo alla potenziale separazione delle famiglie durante il processo di rimpatrio. La Germania sta spingendo per un'applicazione più rigorosa delle leggi migratorie esistenti a livello europeo, evidenziando la necessità di una gestione coordinata e coerente delle politiche di asilo e migrazione tra gli Stati membri.
È importante notare che, secondo una recente decisione di un tribunale di Berlino, il respingimento dei richiedenti asilo alle frontiere della Germania è considerato illegale se non avviene tramite la procedura dell'Unione Europea nota come procedura di Dublino. Questa decisione sfida la politica del governo federale di respingere i migranti irregolari fermati alla frontiera, anche se hanno chiesto asilo al momento della detenzione.
Inoltre, la Commissione Europea ha proposto un nuovo regolamento sui rimpatri che, se adottato, introdurrebbe un "Ordine di rimpatrio europeo" e prevederebbe il divieto di ingresso per chi non collabora con il rimpatrio volontario, oltre alla possibilità di accordi con Paesi terzi per la gestione dei migranti irregolari.