Parigi – La Francia è precipitata in una profonda crisi politica e sociale con la caduta del governo guidato dal Primo Ministro François Bayrou il 2 settembre 2025, a seguito di un voto di sfiducia. La proposta di misure di austerità, che includeva l'eliminazione di due giorni festivi, ha scatenato proteste diffuse in tutto il paese, culminate in scontri a Parigi il 10 settembre 2025. Il Presidente Emmanuel Macron ha nominato Sébastien Lecornu nuovo Primo Ministro il 9 settembre, nel tentativo di stabilizzare la situazione.
Il governo Bayrou è caduto a causa della sua proposta di un pacchetto di austerità da 43,8 miliardi di euro, mirato a ridurre il debito pubblico francese, che ha raggiunto il 114% del PIL. Tra le misure più controverse vi era la cancellazione di due festività nazionali, la Pasquetta e l'8 maggio (Giorno della Vittoria), una proposta che ha incontrato una ferma opposizione da parte di sindacati e partiti politici, i quali l'hanno definita un "attacco diretto alla storia" e al "modello francese". Migliaia di agenti di polizia, circa 80.000, sono stati mobilitati per contenere le manifestazioni.
Le proteste, organizzate sotto lo slogan "Bloquons tout" (Blocchiamo tutto), hanno visto la partecipazione di diverse città francesi, tra cui Strasburgo, Marsiglia, Tolosa, Lione, Montpellier, Rennes e Rouen. A Parigi, gli scontri hanno portato a 65 arresti entro le prime ore del 10 settembre. Il movimento, nato sui social media, ha dimostrato una notevole capacità organizzativa, con piani per blocchi stradali e scioperi nei trasporti. Le stime parlano di almeno 100.000 partecipanti alle dimostrazioni.
L'instabilità politica in Francia non è una novità recente. Dalla dissoluzione dell'Assemblea Nazionale nel giugno 2024, il paese ha visto una rapida successione di governi, con Bayrou che è stato il quarto Primo Ministro in poco più di un anno. L'incapacità del partito centrista di Macron di ottenere una maggioranza stabile in parlamento rende difficile l'approvazione delle leggi. Analisti come Laurent Ferrara, professore di Economia Internazionale alla SKEMA Business School, sottolineano come questa incertezza politica stia frenando gli investimenti esteri e il consumo delle famiglie, con previsioni di revisione al ribasso della crescita per il 2025.
La Francia si trova ad affrontare una crisi che minaccia di vanificare l'eredità economica pro-business di Macron, con potenziali ripercussioni sull'euro e sulla fiducia degli investitori a livello europeo. Il nuovo Primo Ministro, Sébastien Lecornu, si trova di fronte all'arduo compito di unire un parlamento frammentato e di affrontare un diffuso malcontento popolare. La sua nomina, pur indicando una volontà di continuità nelle politiche economiche, rischia di alienare ulteriormente alcuni settori politici. La Francia si trova ad un bivio, con il futuro economico e la stabilità politica del paese appesi a un filo, mentre la popolazione esprime il proprio dissenso attraverso forme di protesta sempre più radicate e pervasive.