Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha supervisionato il test di due nuovi missili terra-aria, dimostrando le crescenti capacità militari del paese in un momento di accresciute tensioni nella penisola coreana. Questi test sono avvenuti in concomitanza con le esercitazioni militari congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud, note come Ulchi Freedom Shield, che si svolgono dal 18 al 28 agosto 2025.
I media statali nordcoreani, attraverso l'agenzia Korean Central News Agency (KCNA), hanno riferito che i missili testati hanno dimostrato una "superiore capacità di combattimento" contro bersagli aerei, inclusi droni e missili da crociera. La KCNA ha sottolineato che le caratteristiche tecnologiche dei proiettili sono "molto adatte per distruggere vari bersagli aerei", evidenziando l'unicità e la specialità delle loro modalità operative e di reazione. Kim Jong Un ha inoltre assegnato compiti specifici al settore della difesa scientifica in vista di un'importante conferenza politica prevista per l'inizio del prossimo anno.
Le esercitazioni Ulchi Freedom Shield, che coinvolgono circa 18.000 truppe sudcoreane e forze statunitensi, mirano a rafforzare la prontezza difensiva combinata contro le minacce nordcoreane. Queste manovre includono sia esercitazioni sul campo che simulazioni al computer, focalizzate sul miglioramento delle capacità in molteplici domini, come la risposta a incursioni di droni, lanci di missili, attacchi informatici e guerra elettronica.
L'alleanza USA-Corea del Sud, rafforzata dal trattato di mutua difesa del 1953, ribadisce l'impegno a difendere le rispettive patrie e a mantenere la pace e la sicurezza regionale. In risposta a queste esercitazioni, Kim Jong Un ha definito le manovre congiunte USA-Corea del Sud come "un'espressione ovvia della loro volontà di provocare la guerra", criticando la componente "nucleare" inclusa nei recenti addestramenti. Questa retorica sottolinea la determinazione della Corea del Nord ad espandere rapidamente il proprio arsenale nucleare, ignorando gli appelli al dialogo e alla denuclearizzazione.
Analisti stimano che la Corea del Nord disponga già di materiale sufficiente per circa 90 testate nucleari, sebbene si ritenga che ne abbia assemblate circa 50. Oltre allo sviluppo nucleare, Pyongyang sta potenziando anche le sue capacità navali, con piani per completare la costruzione di un terzo cacciatorpediniere entro ottobre 2026 e testando missili da crociera e antiaerei per queste navi. La Corea del Nord ha una storia di test missilistici che hanno contribuito ad acuire le tensioni regionali. I recenti progressi nello sviluppo di missili a propellente solido, che sono più difficili da rilevare rispetto a quelli a propellente liquido, rappresentano un elemento di preoccupazione aggiuntivo.
L'impegno di Pyongyang nello sviluppo di armi, compresi i missili ipersonici, fa parte di una strategia più ampia per migliorare le proprie capacità militari e sfidare gli scudi missilistici avversari. La continua ricerca di capacità missilistiche balistiche intercontinentali (ICBM) sottolinea l'obiettivo strategico della Corea del Nord di minacciare la sicurezza interna degli Stati Uniti, con l'intento di minare la credibilità della deterrenza estesa americana verso la Corea del Sud. L'alleanza tra Corea del Sud e Stati Uniti continua a monitorare attentamente queste attività, rafforzando le proprie difese e la cooperazione per affrontare le persistenti minacce nella regione.