Il 2 settembre 2025, l'Ucraina ha condotto attacchi contro la Russia, prendendo di mira raffinerie di petrolio e infrastrutture militari.
Gli attacchi hanno colpito obiettivi nelle regioni di Ryazan, Novoshakhtinsk e Voronezh. Le forze militari e i servizi speciali ucraini hanno coordinato gli attacchi con la Direzione Principale dell'Intelligence del Ministero della Difesa ucraino.
Una raffineria a Novokuybyshevsk, nella regione di Samara, ha subito un incendio a seguito di un attacco. Nella regione di Rostov, una stazione ferroviaria a Salsk è stata colpita.
Gli attacchi hanno suscitato reazioni internazionali. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha menzionato la possibilità di nuove sanzioni.
Mosca ha affermato di aver abbattuto numerosi droni.
L'Ucraina ha lanciato uno dei più grandi attacchi di droni contro la Russia dall'inizio del conflitto, prendendo di mira anche centrali elettriche. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che le difese aeree hanno intercettato e distrutto 158 velivoli nemici in più di 15 regioni.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che gli attacchi a infrastrutture critiche in territorio russo sono una risposta "giustificata" agli attacchi russi contro civili e centrali elettriche ucraine.