La NASA e Google stanno collaborando a un'iniziativa pionieristica per dotare gli astronauti di un assistente medico avanzato basato sull'intelligenza artificiale (AI). Questo sistema innovativo, denominato Crew Medical Officer Digital Assistant (CMO-DA), è progettato per affrontare le sfide mediche intrinseche alle missioni spaziali di lunga durata, in particolare quelle che comportano significative latenze di comunicazione con la Terra.
Il CMO-DA opera come un sistema di supporto decisionale clinico (CDSS), sfruttando sofisticate capacità di elaborazione del linguaggio naturale e apprendimento automatico. Addestrato su un vasto corpus di letteratura spaziale, l'assistente è in grado di fornire analisi in tempo reale dello stato di salute e delle prestazioni degli astronauti. I test preliminari hanno dimostrato la sua capacità di offrire diagnosi affidabili basate sui sintomi riportati, con accuratezze che variano dal 74% all'88% in scenari simulati, come lesioni alla caviglia, dolore al fianco e mal d'orecchio. Questi risultati sono stati valutati da un panel di medici e astronauti, utilizzando il framework dell'Objective Structured Clinical Examination (OSCE).
La necessità di un tale strumento è particolarmente critica per le future esplorazioni spaziali verso la Luna o Marte. Le missioni verso Marte, ad esempio, possono comportare ritardi di comunicazione bidirezionale fino a 223 minuti, rendendo impraticabile la consulenza medica in tempo reale dalla Terra. Il CMO-DA fungerà da ponte vitale, garantendo agli astronauti un supporto medico tempestivo e autonomo quando le comunicazioni dirette non sono possibili. Questo approccio è fondamentale per garantire la sicurezza e il benessere dell'equipaggio in ambienti remoti e isolati.
L'assistente AI presenta un'interfaccia multimodale, consentendo agli astronauti di interagire tramite voce, testo o immagini. La piattaforma è costruita sull'ambiente Vertex AI di Google Cloud, che integra modelli AI di Google e di terze parti. La NASA mantiene la proprietà del codice sorgente e partecipa attivamente alla messa a punto delle capacità dell'AI per le esigenze specifiche dello spazio. Questo sforzo collaborativo mira a migliorare l'autonomia medica degli equipaggi spaziali, un passo essenziale per le ambizioni di esplorazione a lungo termine.
Oltre ai suoi impieghi nello spazio, questa tecnologia promette benefici significativi anche per le aree remote e difficili da raggiungere sulla Terra. Migliorando l'accesso all'assistenza medica qualificata dove le risorse sono scarse, il CMO-DA potrebbe rivoluzionare l'erogazione dell'assistenza sanitaria, offrendo un modello di cura più accessibile ed efficiente per le comunità svantaggiate. L'integrazione dell'AI con la telemedicina, in particolare, sta già dimostrando di aumentare l'accesso all'assistenza sanitaria nelle aree rurali, fornendo consulenze, monitoraggio e raccomandazioni terapeutiche senza la necessità di spostamenti fisici.