Il sedicesimo album in studio di Mariah Carey, intitolato «Here for It All», è stato lanciato il 26 settembre 2025, segnando un momento cruciale e profondamente simbolico nella sua illustre carriera. Questo disco, infatti, rappresenta la sua prima pubblicazione sotto l'etichetta personale Mariah, in collaborazione con Gamma, enfatizzando un ritrovato senso di autonomia artistica. L'immediato successo commerciale ha confermato la forza intramontabile della sua musica: l'album ha debuttato alla settima posizione della prestigiosa classifica Billboard 200. Questo risultato eccezionale ha permesso a Carey di registrare la diciannovesima volta nella Top 10 di questa classifica, consolidando ulteriormente il suo status di icona pop globale.
Il debutto nella Top 10 non è stato solo un successo personale, ma ha avuto anche una risonanza storica notevole. Grazie a questo piazzamento, Mariah Carey ha ufficialmente superato Taylor Swift nel numero complessivo di album piazzati nella Top 10 tra le artiste femminili, assicurandosi il terzo posto assoluto nella storia della Billboard 200. Davanti a lei, in questa ristretta élite, rimangono solo due leggende della musica: Madonna, con 23 album, e Barbra Streisand, che detiene il primato con 34. Oltre a ciò, la cantante è entrata a far parte di un club estremamente esclusivo di artiste che sono riuscite a posizionare un nuovo album in studio nella Top 10 della Billboard 200 in ciascuno dei quattro decenni recenti: gli anni '90, gli anni 2000, gli anni 2010 e, ora, gli anni 2020. Un traguardo che testimonia la sua straordinaria longevità e rilevanza intergenerazionale.
L'impatto di «Here for It All» è stato misurato anche da cifre impressionanti, che ne attestano la solidità sul mercato. Nella prima settimana di vendite, l'album ha accumulato 47.000 unità equivalenti, di cui ben 39.000 derivanti da vendite pure. Questi solidi numeri hanno garantito all'album il primato assoluto in ben quattro classifiche specializzate di Billboard, dimostrando una dominazione trasversale del mercato: Top Album Sales, Top R&B Albums, Top Current Album Sales e, in modo particolarmente significativo, Independent Albums. Il fatto che questo sia il primo album indipendente di Carey e che abbia immediatamente conquistato la vetta della classifica Independent Albums sottolinea il successo della sua nuova strategia di gestione. Dal punto di vista sonoro, il progetto si distingue per essere una miscela eclettica e sofisticata di R&B, arricchita da forti influenze di disco e gospel, un mix che, secondo l'artista, riflette il suo complesso e profondo percorso personale dell'ultimo decennio.
Il tessuto creativo dell'album è impreziosito da partnership di alto profilo che spaziano tra i generi. Il brano «Play This Song» vanta la collaborazione di Anderson .Paak, aggiungendo un tocco contemporaneo e ritmico al disco. Parallelamente, la composizione «Jesus I Do», realizzata con il leggendario gruppo The Clark Sisters, si configura come un sentito e potente omaggio al genere gospel, radicato nella tradizione musicale americana. Quest'ultima traccia ha avuto un debutto notevole, piazzandosi al 5° posto nella classifica Hot Gospel Songs, segnando la prima apparizione in assoluto di Mariah Carey in questa specifica graduatoria. L'ampiezza delle ambizioni di genere del progetto è ulteriormente confermata dal successo di altri singoli come «Type Dangerous» e «Sugar Sweet», quest'ultimo impreziosito dalla partecipazione di Kehlani e Shenseea.
A coronamento di questo trionfo discografico, il singolo principale, «Type Dangerous», lanciato in anteprima il 6 giugno 2025, ha avuto un impatto significativo. Il brano, che campiona sapientemente un classico di Eric B. & Rakim, è entrato nella storia di Billboard diventando la 50ª canzone di Carey a comparire nella classifica principale Billboard Hot 100. In definitiva, questo nuovo lavoro discografico non è solo un ritorno, ma risuona come una vera e propria rivelazione artistica. Dopo anni di relativa quiete e riflessione, Mariah Carey ritorna con un album dove ogni accordo sembra rappresentare un'esperienza accettata, e ogni singola nota è intrisa di un senso di perdono e di rinnovata presenza scenica, celebrando la sua indipendenza creativa.