Il tartufo nero dell'Oregon (*Leucangium carthusianum*), un fungo ipogeo nativo del Pacifico nord-occidentale, si distingue nettamente dalle sue controparti europee, come confermato da recenti analisi genetiche che hanno portato alla sua riclassificazione come specie distinta, *Leucangium cascadiense*. Questa unicità si riflette nel suo profilo aromatico e gustativo, caratterizzato da note che evocano frutta tropicale, cioccolato e sentori floreali o di mela verde, evolvendo da note iniziali di ammoniaca o formaggio stagionato a una fragranza più complessa con l'aerazione.
La sua versatilità culinaria lo rende un ingrediente ricercato nell'alta cucina, abbinandosi magnificamente con frutti di mare, pollame, verdure, pasta, risotti e formaggi stagionati. A differenza di molti tartufi europei, può richiedere un dosaggio maggiore, con un suggerimento di circa 30 grammi per persona per preparazioni come pasta o risotto. La raccolta avviene principalmente in inverno, con stagioni che si estendono da settembre ad aprile, e viene facilitata dall'uso di cani addestrati. La coltivazione è in fase di sviluppo, con l'obiettivo di aumentarne la disponibilità. L'interesse per questo tartufo ha dato vita a festival annuali, come l'Oregon Truffle Festival, che celebra questa prelibatezza con competizioni, workshop e cene gourmet. Il prezzo di questo tartufo può raggiungere circa 800 dollari per libbra, riflettendo la sua rarità e la crescente domanda. L'Oregon, in particolare le foreste di abete di Douglas, è un centro importante per la raccolta e la coltivazione dei tartufi, vantando quattro specie native commestibili di alta qualità, tra cui il tartufo nero dell'Oregon, il tartufo bianco invernale dell'Oregon (*Tuber oregonense*) e il tartufo bianco primaverile dell'Oregon (*Tuber gibbosum*).