Nel 3 ottobre 2025 arriverà nelle sale cinematografiche "La sospetta di Sofia", un nuovo film di spionaggio diretto da Imanol Uribe, vincitore dei premi "Orso d'Oro" e "Goya". La pellicola, liberamente ispirata all'omonimo romanzo di Paloma Sánchez-Garnica del 2019, esplora le passioni del regista per il genere dell'intelligence e della suspense.
La trama segue Daniel e Sofía, la cui vita viene sconvolta da un invito inaspettato per Daniel: incontrare sua madre biologica nella Berlino Est degli anni della Guerra Fredda. Questo evento lo coinvolge involontariamente in un complotto del KGB volto a stabilire una base operativa in Spagna. La situazione si complica ulteriormente con l'apparizione di Klaus, il fratello gemello di Daniel, che ne usurpa l'identità, compromettendo il suo matrimonio, le sue relazioni e la sua stessa esistenza.
Aura Garrido interpreta Sofía, il cui sguardo è costantemente velato dal dubbio, mentre Álex González si cala nel doppio ruolo di Daniel e Klaus, incarnando la dualità e l'inganno al centro della narrazione. Il film non è solo un'immersione nei meccanismi dello spionaggio, ma anche un'indagine sulle fragilità dell'identità personale, ambientato in un'Europa segnata da eventi storici cruciali.
La narrazione si snoda tra la Parigi del maggio '68, la Berlino Est della Guerra Fredda e la Spagna tardo-franchista, contesti che hanno plasmato profondamente il XX secolo. Uribe, già acclamato per opere come "Días contados" e "El Rey Pasmado", affronta questo progetto con la sua consueta maestria, portando sullo schermo la tensione e l'intrigo che caratterizzano il romanzo di Sánchez-Garnica, vincitrice del Premio Planeta nel 2019. La sceneggiatura è stata scritta da Gemma Ventura.
Sebbene il film abbia ricevuto recensioni contrastanti, il film promette di catturare lo spettatore con la sua complessa rete di inganni e rivelazioni. "La sospetta di Sofia" si inserisce in un filone cinematografico che ha visto la Germania dell'Est come scenario di intrighi e tensioni, come dimostrano opere come "The Lives of Others" (2006) e "The Berlin Letters" (2024).
La pellicola, prodotta da José Frade Producciones Cinematográficas e distribuita da Universal Pictures International Spain, sarà disponibile anche su Prime Video dopo la sua uscita in sala, ampliando così la sua visibilità a un pubblico internazionale. Il film, della durata di 100 minuti, segna il ritorno di Uribe alla regia dopo "Llegaron de noche" e conferma la sua predilezione per storie che intrecciano suspense e riflessione storica.