Teoria dell'Oceano di Cerere: Nuove Prospettive sull'Abitabilità nell'Antichità

Modificato da: Tasha S Samsonova

Una nuova ricerca suggerisce che il pianeta nano Cerere, situato nella fascia degli asteroidi, potrebbe aver ospitato un vasto oceano sotterraneo nella sua storia primordiale, creando condizioni potenzialmente favorevoli alla vita microbica. Lo studio, pubblicato su Science Advances il 20 agosto 2025 e guidato da Samuel W. Courville dell'Arizona State University e del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, analizza i dati raccolti dalla missione Dawn della NASA, che ha orbitato attorno a Cerere dal 2015 al 2018.

I risultati indicano che, circa 2,5-4 miliardi di anni fa, l'interno di Cerere potrebbe aver beneficiato di un apporto costante di acqua calda e gas rilasciati dalla metamorfosi delle rocce nel suo nucleo. Questo processo, alimentato dal decadimento di elementi radioattivi quando Cerere era giovane, avrebbe creato un ambiente con un disequilibrio chimico, una fonte di energia essenziale per i chemiotrofi, organismi che traggono energia dalle reazioni chimiche. Sebbene non vi siano prove dirette di vita passata su Cerere, queste scoperte forniscono il terzo elemento cruciale per l'abitabilità: una fonte di energia chimica a lungo termine.

I dati della missione Dawn hanno già rivelato che la superficie di Cerere è un mosaico di ghiaccio e materiale roccioso, con depositi salini che indicano la presenza passata di acqua liquida. La presenza di molecole organiche, elementi fondamentali per la vita, è stata anch'essa confermata. Questi elementi, combinati con la nuova evidenza di una fonte di energia chimica, rafforzano la teoria che Cerere possedesse le condizioni necessarie per sostenere forme di vita unicellulari.

La ricerca evidenzia che Cerere, sebbene oggi sia un mondo freddo e ghiacciato, ha avuto un passato dinamico. Le condizioni di abitabilità di Cerere nel suo passato hanno implicazioni significative per la nostra comprensione del potenziale astrobiologico di altri corpi ghiacciati nel sistema solare. Molti di questi corpi, simili per dimensioni a Cerere, potrebbero aver sperimentato periodi di abitabilità simili, anche in assenza di un riscaldamento interno significativo dovuto alle forze mareali o al decadimento radioattivo.

In prospettiva futura, la missione Calathus è stata proposta per raccogliere campioni dalle regioni criovulcaniche di Cerere, come il cratere Occator. L'obiettivo è analizzare più a fondo la sua storia chimica e il suo potenziale biologico, fornendo ulteriori indizi sulla possibilità che Cerere sia stato un ambiente favorevole alla vita. Queste scoperte aprono nuove ed entusiasmanti vie per l'esplorazione planetaria e la ricerca di vita oltre la Terra, suggerendo che la chiave per comprendere l'abitabilità potrebbe risiedere nelle condizioni passate di mondi un tempo considerati inospitali.

Fonti

  • 20 minutos

  • Core metamorphism controls the dynamic habitability of mid-sized ocean worlds—The case of Ceres

  • NASA: Ceres May Have Had Long-Standing Energy to Fuel Habitability

  • Largest asteroid in our solar system used to be an ocean planet

  • Calathus Mission

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