La sonda Parker Solar Probe della NASA ha recentemente completato il suo 25° sorpasso ravvicinato del Sole, un evento significativo che si è verificato il 15 settembre 2025. Durante questo passaggio, il veicolo spaziale ha raggiunto una velocità di 430.000 miglia all'ora (circa 692.000 km/h), avvicinandosi a soli 3,8 milioni di miglia (circa 6,1 milioni di km) dalla superficie solare. Questo sorpasso eguaglia i record precedenti di distanza e velocità stabiliti in precedenti incontri ravvicinati, tra cui quello del 24 dicembre 2024, 22 marzo 2025 e 19 giugno 2025.
Lanciata nel 2018 nell'ambito del programma "Living With a Star" (Vivere con una Stella) della NASA, la missione Parker Solar Probe ha l'obiettivo primario di esplorare gli aspetti del sistema Sole-Terra che influenzano la vita e la società. La sonda è progettata per penetrare nella corona solare, l'atmosfera esterna del Sole, per studiare il vento solare, un flusso di particelle cariche emesso continuamente dalla nostra stella. Gli scienziati mirano a comprendere come la corona venga riscaldata a temperature estreme e cosa acceleri il vento solare.
Durante questo 25° incontro, gli strumenti scientifici a bordo della Parker Solar Probe hanno raccolto osservazioni uniche, fornendo informazioni cruciali mentre il Sole si avvicina a una fase più attiva del suo ciclo di 11 anni. I dati raccolti sono vitali per migliorare la nostra comprensione del "meteo spaziale", ovvero delle condizioni che possono influenzare la Terra, come le eruzioni solari e le espulsioni di massa coronale. Comprendere questi fenomeni è essenziale per prevedere e mitigare i rischi per satelliti, astronauti, reti elettriche e sistemi di comunicazione.
Le scoperte della Parker Solar Probe stanno rivoluzionando la nostra conoscenza del Sole. Ad esempio, la sonda ha identificato per la prima volta l'origine di strutture magnetiche a "zig-zag" nel vento solare, note come "switchbacks", che si originano direttamente dalla superficie solare. L'analisi di questi dati, gestita dal Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL), permette agli scienziati di studiare fenomeni che prima erano inaccessibili da distanze maggiori.
Operare in un ambiente così estremo, con temperature e radiazioni intense, rappresenta una sfida tecnologica notevole, superata grazie a uno scudo termico avanzato e a sistemi autonomi. Lo scudo termico, composto da un sandwich di fogli di carbonio rinforzato con carbonio e schiuma di carbonio, protegge la sonda da temperature superficiali che possono raggiungere i 2.500°F (circa 1.370°C), mantenendo gli strumenti interni a circa 85°F (circa 30°C). I prossimi sorpassi ravvicinati e l'analisi dei dati futuri sono attualmente in fase di revisione da parte della NASA, con l'obiettivo di approfondire ulteriormente la nostra comprensione del Sole e del suo impatto sul sistema solare.
La missione Parker Solar Probe non solo svela i misteri della nostra stella, ma contribuisce anche a una visione più ampia dell'universo e del nostro posto al suo interno, sottolineando l'interconnessione tra i fenomeni solari e la vita sulla Terra. Ogni passaggio ravvicinato ci avvicina a risolvere i misteri della nostra stella, offrendo una prospettiva sempre più chiara sull'energia che plasma il nostro cosmo.