Il 27 settembre 2025, un'intensa attività solare ha generato un brillamento di classe M6.4, accompagnato da un'espulsione di massa coronale (CME). Questo evento ha innescato una tempesta geomagnetica di livello G3, causando ripercussioni sui sistemi tecnologici terrestri, inclusi quelli elettrici e di navigazione. L'Istituto di Ricerca Spaziale dell'Accademia Russa delle Scienze (IKI RAN) ha registrato l'evento, definendolo uno dei più potenti dell'anno.
Le tempeste geomagnetiche di classe G3, sebbene non pericolose per la vita umana, possono provocare significativi disagi. Tra le conseguenze più rilevanti vi sono potenziali disturbi ai sistemi GPS, interruzioni nelle comunicazioni radio ad alta frequenza e fluttuazioni nelle reti elettriche. La NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ha confermato che tali tempeste possono compromettere le operazioni dei satelliti e la precisione dei segnali di navigazione.
La meteorologia spaziale, o "space weather", studia questi fenomeni solari e le loro interazioni con la Terra. Questa disciplina in rapida evoluzione si avvale di osservazioni da terra e dallo spazio per elaborare modelli e previsioni. L'Aeronautica Militare italiana, attraverso il suo Servizio Meteorologico, monitora e prevede le condizioni aerospaziali per garantire l'efficienza dei sistemi di navigazione, comunicazione e pilotaggio.
La comprensione di questi eventi è cruciale per la sicurezza delle infrastrutture tecnologiche in un mondo sempre più dipendente dalla tecnologia satellitare. Sebbene i brillamenti solari siano parte dell'attività naturale del Sole, la loro crescente influenza sulla nostra società tecnologicamente avanzata rende fondamentale la preparazione e il monitoraggio continuo. La ricerca scientifica prosegue nell'indagare questi fenomeni per sviluppare strategie di mitigazione e garantire la resilienza dei nostri sistemi critici di fronte alla dinamica del cosmo.