Una nuova analisi condotta da scienziati della NASA rivela un inatteso aumento dell'attività solare, contrariamente alle precedenti previsioni di un prolungato periodo di quiete. Lo studio, pubblicato a settembre 2025 sulla rivista The Astrophysical Journal Letters, indica che il Sole sta "lentamente risvegliandosi", invertendo un trend di declino osservato dagli anni '80.
Jamie Jasinski, fisico del plasma presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA e autore principale dello studio, ha espresso sorpresa per questa inversione di tendenza. Fino a poco tempo fa, tutti gli indicatori puntavano verso un'imminente fase di bassa attività solare, un periodo di quiete che aveva raggiunto il suo punto più debole nel 2008, segnando il minimo solare più debole mai registrato. Questo declino era iniziato negli anni '80, portando gli scienziati a ipotizzare un "profondo minimo solare" prolungato.
L'attuale ciclo solare, il Ciclo Solare 25, iniziato nel dicembre 2019, ha mostrato un comportamento più dinamico del previsto. Le previsioni iniziali, anche quelle della NOAA, suggerivano un ciclo simile al precedente, il Ciclo Solare 24, che era già stato il più debole in oltre un secolo. Tuttavia, i dati raccolti dal 2008 in poi indicano un aumento graduale del comportamento solare, con un incremento del vento solare, della forza del campo magnetico e del numero di macchie solari. Alcune analisi indicano che il Ciclo Solare 25 sta registrando, in media, una percentuale significativamente maggiore di macchie solari rispetto alle previsioni e al ciclo precedente nello stesso periodo.
Questo risveglio inatteso dell'attività solare porta con sé un aumento previsto di eventi di "meteo spaziale", come tempeste solari, brillamenti (flares) e espulsioni di massa coronale (CME). La NASA avverte che questi cambiamenti possono avere impatti diretti sulle operazioni dei veicoli spaziali e sulla sicurezza degli astronauti. Inoltre, il meteo spaziale può influenzare le attività umane sulla Terra, con potenziali ripercussioni su reti elettriche, sistemi GPS e comunicazioni radio.
Eventi come la tempesta geomagnetica di maggio 2024, la più intensa degli ultimi 20 anni, hanno già dimostrato la capacità di questi fenomeni di causare interruzioni alle reti elettriche, alle comunicazioni a banda larga e ai sistemi GPS. L'attività solare segue tipicamente un ciclo di circa 11 anni. La previsione per l'inizio del Ciclo Solare 26 è stimata tra gennaio 2029 e dicembre 2032.
La natura ciclica del Sole, tuttavia, è complessa e soggetta a variazioni a lungo termine che gli scienziati stanno ancora cercando di comprendere appieno. Periodi storici di bassa attività, come il Minimo di Maunder (1645-1715), dimostrano come il comportamento solare possa essere imprevedibile su scale temporali più ampie. Per migliorare la comprensione e la previsione di questi fenomeni, la NASA sta pianificando il lancio di nuove missioni, tra cui l'Interstellar Mapping and Acceleration Probe (IMAP) e il Carruthers Geocorona Observatory. Questa inattesa ripresa dell'attività solare sottolinea la natura dinamica del nostro Sole e la sua profonda interconnessione con le tecnologie e i sistemi terrestri, invitando a un continuo studio e adattamento di fronte alle forze naturali che plasmano il nostro ambiente cosmico.