Una recente scoperta dell'Università di Stanford ha sviluppato una tecnica che utilizza onde sonore per manipolare la luce a livello nanoscopico. Guidato dal professor Mark Brongersma, il team di ricerca ha creato un dispositivo che apre nuove prospettive per diversi settori.
Il dispositivo è composto da un sottile specchio d'oro rivestito con un polimero e nanoparticelle d'oro. Le onde acustiche ad alta frequenza fanno oscillare queste nanoparticelle, controllando il colore e l'intensità della luce in spazi nanoscopici. Questa modulazione della luce permette applicazioni ad alta velocità.
Le implicazioni di questa scoperta includono display olografici leggeri e trasmissione dati potenziata. La tecnologia potrebbe portare a reti neurali ultraveloci basate sulla luce, accelerando i progressi nell'intelligenza artificiale.
La ricerca di Stanford si basa su precedenti lavori che integravano luce e suono. Questo nuovo studio rappresenta un passo significativo nella nanofotonica, fornendo un metodo per controllare la luce a livello nanoscopico.
Il dispositivo è piccolo e potenzialmente più efficace dei metodi esistenti. Le onde acustiche vibrano rapidamente, ma gli spostamenti atomici sono minimi, rendendo necessari dispositivi più piccoli.
Il team di ricerca ha fabbricato uno strato di silicone con spessori desiderati tra 2 e 10 nanometri e ha depositato una serie di nanoparticelle d'oro da 100 nanometri. Modulando l'onda acustica, si controllano il colore e l'intensità di ogni particella.