Una recente scoperta a Tell el-Burak, in Libano, rivela che i Fenici utilizzavano un intonaco idraulico avanzato già nell'età del ferro (725-600 a.C.). Questo ritrovamento anticipa l'uso del calcestruzzo romano e dimostra l'ingegnosità dei Fenici nel plasmare il Mediterraneo.
Gli archeologi hanno scoperto il più antico esempio conosciuto di intonaco idraulico nell'architettura fenicia. L'analisi dei campioni di intonaco prelevati da tre installazioni nel sito, tra cui un torchio vinario ben conservato, ha rivelato una composizione unica. L'intonaco era composto da frammenti di ceramica frantumata, che agivano come materiale pozzolanico, conferendo resistenza all'acqua.
Silvia Amicone, autrice principale dello studio pubblicato su Scientific Reports nel 2025, ha sottolineato che l'uso di frammenti di ceramica non era casuale, ma una precisa scelta tecnologica per produrre un intonaco durevole e resistente all'acqua. Questa tecnica è simile alle pratiche greche ed egee, ma finora non era stata documentata in contesti fenici.
Il torchio vinario di Tell el-Burak, con una vasca di fermentazione capace di contenere circa 4.500 litri, evidenzia l'importanza della viticoltura nella società fenicia. L'uso di intonaco idraulico in queste installazioni sottolinea il ruolo cruciale del vino nell'economia fenicia, sia per il consumo locale che per il commercio.
Questa scoperta cambia la comprensione della storia delle costruzioni nel Mediterraneo, dimostrando che i Fenici svilupparono malte resistenti all'acqua secoli prima dei Romani. L'abilità dei Fenici di adattare i materiali alle esigenze locali testimonia la loro innovazione e influenza nella regione.
L'analisi scientifica dell'intonaco, inclusa la microscopia e la diffrazione a raggi X, ha confermato la sua natura idraulica. I risultati hanno rivelato fasi minerali come gehlenite, cristobalite, mullite e diopside, che si formano tipicamente ad alte temperature. L'analisi termogravimetrica ha mostrato livelli di acqua legata superiori al 3% e perdite di CO₂ inferiori al 30%, confermando la classificazione idraulica.
Questo ritrovamento dimostra che i Fenici non solo riciclavano i materiali, ma possedevano anche una profonda conoscenza delle proprietà dei materiali e delle tecniche costruttive. La scoperta di Tell el-Burak invita a riconsiderare le origini e la diffusione delle tecnologie di costruzione nell'antichità.