Nuove scoperte archeologiche in Australia continuano a svelare dettagli sulla storia e la cultura aborigena, in particolare riguardo all'arte rupestre. Le incisioni rupestri, tra cui le incisioni digitali, offrono una finestra sulle pratiche spirituali e artistiche degli antichi abitanti del continente.
Le incisioni digitali, note anche come 'finger flutings', sono state trovate in diverse grotte in Australia. Queste incisioni consistono in linee tracciate con le dita su superfici morbide, come l'argilla o il moonmilk, e si trovano spesso in aree profonde all'interno delle grotte. La loro creazione risale a migliaia di anni fa, con alcune stime che suggeriscono un'età di oltre 30.000 anni.
Recenti ricerche si sono concentrate sulla datazione e sull'interpretazione di queste incisioni. In particolare, uno studio ha analizzato le incisioni digitali nella grotta di Waribrook, in Australia, rivelando che queste incisioni potrebbero risalire a un periodo compreso tra 8.400 e 1.800 anni fa.
Le scoperte di manufatti in legno risalenti a 11.000 e 12.000 anni fa a Cloggs Cave, vicino a Buchan, su territorio GunaiKurnai, forniscono ulteriori informazioni sulle pratiche rituali degli aborigeni. Questi reperti includono piccoli focolari contenenti bastoni di Casuarina, cosparsi di grasso animale o umano, che corrispondono alle descrizioni etnografiche dei rituali praticati dai Mulla-mullung, uomini e donne medicina GunaiKurnai.
L'archeologia australiana continua a fornire nuove prospettive sulla storia dell'arte e della cultura aborigena, sottolineando l'importanza di preservare e valorizzare questo patrimonio culturale.