Una scoperta pionieristica della Yale School of the Environment, pubblicata su Nature il 6 agosto 2025, ha rivelato che ogni albero ospita circa un trilione di batteri all'interno dei suoi tessuti legnosi. Questa ricerca, che ha esaminato 150 alberi vivi di 16 specie diverse negli Stati Uniti nord-orientali, apre una nuova frontiera nella comprensione della fisiologia degli alberi e dell'ecologia forestale. I microbi sono segregati nel durame e nell'alburno, con comunità distinte in ciascuna area: anaerobi nel durame e aerobici nell'alburno. Questi microbi producono attivamente gas e riciclano nutrienti, svolgendo un ruolo vitale nei processi interni dell'albero e influenzando il ciclo del carbonio forestale e lo scambio di nutrienti.
Le comunità microbiche variano significativamente tra le specie arboree, suggerendo una potenziale coevoluzione, con gli aceri da zucchero che ospitano microbi diversi dai pini. Questa diversità microbica interna è fondamentale per la salute dell'albero e la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti ambientali. Il ricercatore principale Jonathan Gewirtzman ha sottolineato l'esistenza di un "enorme serbatoio di biodiversità inesplorata" all'interno degli alberi del mondo. Comprendere queste comunità è vitale, poiché il cambiamento climatico potrebbe alterarle, e alcuni microbi potrebbero offrire soluzioni per la crescita degli alberi, la resistenza alle malattie o la produzione di composti preziosi. La ricerca, che coinvolge scienziati come Mark Bradford e Peter Raymond, evidenzia la complessa relazione tra alberi e i loro microbiomi interni, ridefinendo la nostra comprensione degli alberi come ecosistemi integrati e aprendo nuove vie per la gestione forestale e la biotecnologia.